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La speciazione richiede l’isolamento riproduttivo

Le barriere postzigotiche agiscono dopo la fecondazione

Se gli individui di due popolazioni diverse non sono completamente separati da barriere riproduttive prezigotiche, lo scambio di geni può essere impedito da barriere riproduttive postzigotiche. Le differenze genetiche accumulate durante l’isolamento possono ridurre la sopravvivenza e il potenziale riproduttivo degli ibridi in vari modi:

Riduzione della vitalità dello zigote:
gli zigoti ibridi sono spesso incapaci di raggiungere lo stato di adulto e muoiono durante lo sviluppo.
Riduzione della vitalità dell’adulto:
gli ibridi possono sopravvivere meno a lungo della prole derivante dagli accoppiamenti tra membri di una stessa popolazione.
Sterilità degli ibridi:
gli ibridi possono svilupparsi normalmente in adulti, che però, quando tentano di riprodursi, risultano sterili. Per esempio i muli, derivanti dall’accoppiamento fra asini e cavalle, sono sani ma quasi sempre sterili (▶figura 8); anche in questo caso l’ibridazione non produce una discendenza.

La selezione naturale non favorisce l’evoluzione di barriere postzigotiche in modo diretto, mentre può invece favorire l’evoluzione di barriere prezigotiche quando la prole ibrida è meno adatta alla sopravvivenza. Infatti, in questo caso, i membri di una popolazione che si accoppiano anche con i membri di una popolazione diversa avranno una discendenza meno numerosa di quelli che si accoppiano solo all’interno della loro popolazione. Quando le barriere prezigotiche si consolidano per questa via, si parla di fenomeni di rinforzo.

In natura molte specie strettamente affini nelle zone di sovrapposizione dei loro areali di distribuzione formano ibridi anche per molti anni consecutivi. Esaminiamo ora che cosa accade quando le barriere riproduttive non impediscono completamente l’accoppiamento e la riproduzione tra individui di popolazioni diverse.

Figura 8
Figura 8open

Spesso gli ibridi sono sterili

Dall’incrocio di un asino (A) con una cavalla (B) nasce un ibrido non fertile; infatti il mulo (C) non si può riprodurre.

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