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La teoria evolutiva e il concetto di specie

Le specie si formano nel tempo

I biologi evoluzionisti considerano le specie come rami di un albero della vita. Ogni specie ha una sua storia che inizia con un evento di speciazione e termina con l’estinzione oppure con un secondo episodio di speciazione con cui la specie iniziale dà origine a due specie figlie.

La speciazione pertanto è il processo con cui una specie si suddivide in due o più specie figlie, che da quel momento in poi si evolvono secondo linee distinte. In genere si tratta di un processo graduale (▶figura 2) per cui spesso due popolazioni si trovano a vari stadi del processo di trasformazione in specie nuove. In questi casi, decidere se gli individui appartengono alla specie A o alla specie B non serve a nulla; invece è importante conoscere i processi che portano alla separazione di una specie in due specie diverse.

Una componente importante del processo di speciazione è l’instaurarsi dell’isolamento riproduttivo: se in una popolazione gli individui si accoppiano fra loro, ma non con gli individui di altre popolazioni, si viene a costituire un gruppo ben definito, all’interno del quale i geni si ricombinano. Si tratta cioè di un’entità evolutiva indipendente, un ramo distinto dell’albero della vita. Secondo la definizione di specie proposta da Mayr, l’isolamento riproduttivo è il criterio più importante per il riconoscimento delle specie. Ma come si originano le specie?

Figura 2
Figura 2open

La speciazione può essere un processo graduale

In questo schema, la divergenza genetica tra due popolazioni separate comincia prima che si evolva una incompatibilità riproduttiva.

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