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Le prime teorie scientifiche sulla storia della vita

L’evoluzione biologica può essere vista come una serie di cambiamenti grazie ai quali dalle specie esistenti in passato si sono originate quelle attualmente presenti sulla Terra. Questa idea di trasformazione è molto antica, tanto che se ne trovano tracce già nel pensiero di alcuni filosofi del mondo classico. Nonostante l’apparente semplicità, l’idea che la vita si sia evoluta si affermò solo nella seconda metà dell’Ottocento, dopo che Darwin, sulla base di rigorose osservazioni, propose un meccanismo capace di spiegare come le specie cambiano nel tempo.

Il dibattito prima di Darwin: le specie sono immutabili?

Fino alla seconda metà del Settecento in Europa, in particolare in Francia e in Inghilterra, predominava una concezione fissista della natura derivata principalmente dal pensiero di Aristotele. Secondo il fissismo le specie viventi erano statiche e immutabili, e si potevano classificare secondo una scala gerarchica (la «scala naturale») dalla più semplice alla più complessa.

Nella seconda metà del Settecento, invece, iniziò a svilupparsi un’idea più dinamica del mondo biologico grazie a studiosi come Georges-Louis Leclerc de Buffon (1707-1788): pur non accettando l’ipotesi dell’evoluzione, egli si interessò di molti temi che diventeranno centrali per l’evoluzione, come la comparazione tra le strutture di specie diverse (anatomia comparata) e la distribuzione geografica dei viventi (biogeografia).


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