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La speciazione può avvenire in diversi modi

Non sempre il cambiamento evolutivo produce nuove specie. Una linea evolutiva infatti può cambiare nel tempo e rimanere singola, senza dare origine a una nuova specie. Quando invece il cambiamento evolutivo porta alla scissione di una specie in due o più specie figlie, allora è avvenuta una speciazione. Come vedremo, la speciazione richiede che si verifichi l’interruzione del flusso genico all’interno di una popolazione i cui membri, in precedenza, si scambiavano geni. I modi in cui il flusso genico può essere interrotto sono diversi, e ciascuno di essi definisce un tipo di speciazione.

La speciazione allopatrica richiede un isolamento genetico completo

La speciazione risultante da una suddivisione della popolazione dovuta a una barriera fisica si chiama speciazione allopatrica (▶figura 3). La speciazione allopatrica è considerata la modalità di speciazione più diffusa negli organismi. La barriera fisica che interrompe l’areale di distribuzione di una specie può essere un fiume o una catena montuosa per gli organismi terrestri, oppure un tratto di terra emersa per gli animali acquatici.

L’efficacia con cui una barriera fisica riesce a impedire il flusso genico dipende dalle dimensioni e dalla mobilità della specie in questione: per esempio, un’autostrada costituisce una barriera pressoché insormontabile per una lumaca, ma non per una farfalla. Nelle piante a impollinazione eolica, perché le popolazioni risultino isolate, occorre che si trovino a una distanza superiore a quella percorribile dal polline trasportato dal vento, sebbene le singole piante siano materialmente isolate anche a distanze molto minori. Nelle piante che si avvalgono di impollinatori, l’ampiezza della barriera corrisponde alla distanza percorribile dagli animali che trasportano il polline. Spesso gli animali sono riluttanti ad attraversare strisce, anche strette, di un habitat inospitale; per gli animali incapaci di nuotare o volare, anche un piccolo corso d’acqua può costituire una barriera efficace.

Una barriera si può formare in tanti modi. I moti delle placche terrestri possono allontanare tra loro due terre un tempo unite, come è accaduto, per esempio, all’Africa e al Sudamerica. Anche i cambiamenti climatici possono avere un effetto analogo: lo scioglimento delle calotte polari, che causa l’innalzamento del livello delle acque, può trasformare una penisola in un’isola, come è accaduto alla Gran Bretagna al termine dell’ultima glaciazione.

Prima di essere separate da tali barriere, spesso le popolazioni sono di grandi dimensioni. Le differenze che si sviluppano in seguito dipendono da vari fattori, compresa la deriva genetica, ma soprattutto perché gli ambienti nei quali si ritrovano a vivere possono essere diversi.

La speciazione allopatrica può anche essere il risultato del superamento di una barriera già esistente da parte di alcuni membri di una popolazione, i quali ne fondano una nuova, isolata da quella originaria. Le 14 specie di fringuelli delle Galápagos hanno avuto origine per speciazione allopatrica: i fringuelli di Darwin sono comparsi sull’arcipelago a partire da un’unica specie sudamericana che colonizzò le isole. Oggi queste 14 specie sono molto diverse dai loro parenti più stretti della terraferma.

Le isole dell’arcipelago delle Galápagos sono abbastanza distanti fra loro perché il passaggio dei fringuelli dall’una all’altra sia un evento molto raro. Inoltre, esse presentano condizioni ambientali diverse: alcune sono relativamente piatte e aride, mentre altre contengono montagne con pendici boscose. Nel corso di milioni di anni, le popolazioni di fringuelli delle varie isole si sono differenziate al punto che non solo hanno formato 14 specie diverse, ma addirittura appartengono a 4 diversi generi (▶figura 4).

Figura 3
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Speciazione allopatrica

La speciazione allopatrica può avvenire quando una barriera fisica, come l’innalzamento del livello del mare, divide una popolazione in due sottopopolazioni separate.
Figura 4
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L’esempio dei fringuelli di Darwin

I discendenti del fringuello ancestrale che colonizzò l’arcipelago delle Galápagos diversi milioni di anni fa si sono evoluti in 14 differenti specie i membri delle quali sono variamente adattati per nutrirsi di semi, germogli e insetti (la quattordicesima specie, non raffigurata qui, vive sull’isola di Cocos, più a Nord nell’oceano Pacifico).

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La speciazione simpatrica avviene in assenza di barriere fisiche

In alcune circostanze particolari la speciazione può avvenire anche se non ci sono barriere fisiche. La suddivisione di un pool genico in assenza di una barriera fisica viene detta speciazione simpatrica. Ma in che modo si può instaurare un isolamento riproduttivo se gli individui hanno la possibilità di accoppiarsi?

Negli animali la speciazione simpatrica può avvenire per isolamento ecologico e per selezione sessuale; tuttavia il metodo più comune è sicuramente quello basato sulla poliploidia, cioè sulla produzione di individui provvisti di serie soprannumerarie di cromosomi. La poliploidia, molto frequente nei vegetali, può prodursi o per duplicazione dei cromosomi all’interno di una singola specie (autopoliploidia) o per fusione di corredi cromosomici appartenenti a due diverse specie (allopoliploidia).

Un individuo autopoliploide si origina, per esempio, quando cellule normalmente diploidi (2n, dotate cioè di un doppio corredo cromosomico) duplicano accidentalmente i loro cromosomi, producendo un individuo tetraploide (4n). Le piante tetraploidi e quelle diploidi, anche se appartengono alla stessa specie, sono isolate dal punto di vista riproduttivo perché i loro ibridi, che sono triploidi, di solito risultano sterili: i triploidi infatti sono incapaci di produrre gameti vitali perché durante la meiosi i loro cromosomi non formano sinapsi in maniera corretta (▶figura 5).

Quindi una pianta tetraploide non può produrre progenie vitale incrociandosi con un individuo diploide, ma può farlo per autofecondazione o incrociandosi con un altro tetraploide. In questo modo la poliploidia può produrre un isolamento riproduttivo completo in due sole generazioni: un’importante eccezione alla regola generale secondo cui la speciazione è un processo graduale.

La speciazione mediante poliploidia ha svolto un ruolo molto importante nell’evoluzione delle piante. Secondo le stime dei botanici, la poliploidia interesserebbe circa il 70% delle specie di angiosperme e il 95% delle specie di felci, molte delle quali avrebbero avuto origine dall’ibridazione di due specie, seguita da autofecondazione. Il fenomeno è molto più diffuso tra le piante che tra gli animali perché tra le specie vegetali è più frequente l’autofecondazione.

Un esempio è costituito dal frumento: questo cereale comprende circa 20 specie del genere Triticum. La coltivazione del frumento ha avuto inizio 11 000 anni fa a partire dalla specie diploide T. monococcum (2n = 14); oggi la specie più diffusa è il grano tenero (T. aestivum), una specie poliploide con 42 cromosomi.

Figura 5
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I tetraploidi risultano immediatamente isolati, in senso riproduttivo, dai diploidi

Anche se la progenie triploide di un genitore diploide e di un tetraploide sopravvive e raggiunge la maturità sessuale, la maggior parte dei gameti che produce ha un corredo aneuploide di cromosomi. Tali individui triploidi sono quindi sterili (per semplicità, lo schema mostra solo tre cromosomi; gran parte delle specie ne ha molti di più).

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Altri meccanismi di speciazione simpatrica

Sebbene la poliploidia sia il fattore più importante per la speciazione simpatrica, non è l’unico; un caso molto particolare è quello dei pesci ciclidi (famiglia Cichlidae) del lago Vittoria, nell’Africa orientale, in cui la speciazione è stata causata da una selezione sessuale.

Nel corso della sua storia, il lago ha attraversato diverse volte fasi di prosciugamento più o meno esteso, l’ultima delle quali risale a circa 12 000 anni fa. Da allora, nelle sue acque si sono formate oltre 500 specie di ciclidi. I biologi ritenevano che questo fosse un caso di speciazione allopatrica causato dalla frammentazione dell’areale in tanti piccoli specchi d’acqua separati.

Studi più recenti, invece, hanno fatto emergere che la separazione tra le specie è basata fondamentalmente sulle preferenze sessuali delle femmine, che selezionano i maschi in base alla colorazione. Questo fatto, associato a una forte variabilità interna alla specie, ha favorito la rapida separazione delle popolazioni di ciclidi in specie distinte (▶figura).

Una ricerca condotta nel 2005 sui ciclidi del genere Pundamilia ha dimostrato una stretta correlazione tra la specie di appartenenza e la percezione dei colori: femmine di specie differenti hanno una diversa sensibilità ai colori e, quindi, selezionano i propri partner in modo diverso. Sebbene la selezione sessuale sia stata poi rinforzata dall’occupazione di diverse nicchie ecologiche, studi di laboratorio dimostrano che gli ibridi tra queste specie sono perfettamente vitali, confermando così che la separazione tra le specie è ancora in una fase iniziale.

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I pesci ciclidi del lago Vittoria

(A) Queste fotografie mostrano soltanto due delle centinaia di specie di ciclidi che si trovano nel lago Vittoria. (B) L’analisi filogenetica suggerisce che i ciclidi abbiano colonizzato il lago Vittoria attraverso i percorsi mostrati sulla mappa.

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