Le piante vascolari hanno vasi conduttori per il trasporto di acqua e zuccheri
Le gimnosperme producono semi privi di involucro protettivo
Nel periodo Permiano (da 286 a 248 milioni di anni fa) ci furono cambiamenti del clima su ampia scala, caratterizzati da vaste glaciazioni alternate a periodi caldi e secchi. Piante e animali terrestri dovettero adattarsi a queste nuove condizioni di vita; per questo motivo, furono enormemente avvantaggiati gli organismi vegetali in cui si erano precedentemente evolute strutture protettive per la conservazione dell’acqua. Fu appunto durante il Permiano che ebbero origine le gimnosperme (figura 9).
Le attuali gimnosperme comprendono quattro gruppi: tre divisioni minori e una divisione più nota e con molti rappresentanti, quella delle conifere (Coniferophyta). Tra le conifere (ossia piante «che portano coni») vi sono i pini, gli abeti, i larici, i cedri del Libano, i cipressi, i ginepri e le sequoie giganti.
I coni, chiamati anche pigne, possono essere di due tipi: quelli maschili producono il polline, mentre quelli femminili, che in genere sono legnosi, contengono i gameti femminili (figura 9B). La fecondazione avviene per opera del vento: i gameti maschili presenti nel polline raggiungono i gameti femminili e poi, all’interno dei coni femminili, si formano i semi; una volta maturi, i semi si disperdono nell’aria e vengono trasportati anche molto lontano grazie alla loro leggerezza e, spesso, a una forma adatta a sfruttare il vento.