Charles Darwin e la nascita dell’evoluzionismo moderno
La formulazione della teoria della selezione naturale
Ormai tutto era pronto perché Darwin arrivasse alla teoria della selezione naturale, che può essere riassunta nei seguenti punti:
- le popolazioni, cioè gli organismi della stessa specie che vivono nella medesima regione geografica, tendono a riprodursi con grande rapidità;
- in natura le popolazioni si mantengono sostanzialmente stabili;
- la stabilità numerica delle popolazioni è dovuta alla scarsità delle risorse che costringe gli individui di una specie a competere tra loro;
- poiché gli individui sono tutti diversi e unici, alcuni avranno caratteristiche che consentono loro di sopravvivere meglio di altri, ovvero sono più adatti;
- i più adatti sopravvivono più a lungo e si riproducono con maggior successo, trasmettendo alla progenie le proprie caratteristiche.
Darwin aveva quindi trovato un meccanismo che spiegava in modo convincente l’evoluzione: non un principio filosofico impossibile da valutare scientificamente, come aveva fatto Lamarck, ma un vero modello scientifico, che poteva essere studiato e messo alla prova.
Il nodo teorico centrale di questa sua proposta era che l’evoluzione non può essere riferita a un singolo individuo, ma riguarda l’intera popolazione: mediamente gli individui più adatti si riproducono meglio di quelli che lo sono meno e questo fa sì che, generazione dopo generazione, la specie cambi nel tempo, cioè evolva.