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I fattori che influiscono sulla selezione naturale

L’instabilità ambientale favorisce la variabilità genetica

Le condizioni ambientali possono essere molto variabili: una notte può essere profondamente diversa dal giorno che l’ha preceduta, un giorno freddo e nuvoloso è diverso da uno caldo e limpido, la lunghezza del giorno e la temperatura cambiano con le stagioni. È difficile che esista un unico genotipo capace di funzionare al meglio in tutte le condizioni.

Nelle Montagne Rocciose degli Stati Uniti, le farfalle del genere Colias (▶figura 22) vivono in ambienti dove la temperatura spesso ne ostacola il volo: all’alba è troppo fredda e nel pomeriggio è troppo calda. Le popolazioni di questa farfalla sono polimorfiche per un enzima, la fosfoglucoso isomerasi (PGI), che influenza la capacità di volo alle diverse temperature. Certi genotipi per la PGI volano meglio durante le ore fredde del primo mattino, mentre altri funzionano meglio al caldo del pomeriggio. La temperatura corporea ottimale per il volo è compresa tra 35 °C e 39 °C, ma alcune farfalle riescono a volare con temperature di 29 °C o di 40 °C. Durante i periodi insolitamente caldi sono favoriti i genotipi che tollerano il caldo, mentre durante i periodi insolitamente freddi sono favoriti i genotipi che tollerano il freddo.

Gli individui eterozigoti sono capaci di volare entro un intervallo di temperature più ampio rispetto agli omozigoti, e questo dovrebbe favorirli quanto a capacità di procurarsi il cibo e i partner per l’accoppiamento. Un esperimento per verificare se i maschi eterozigoti fecondano più femmine degli omozigoti ha dato i risultati illustrati nella ▶figura 22.

Figura 22
Figura 22open

Un vantaggio degli eterozigoti nell’accoppiamento

I maschi eterozigoti delle farfalle Colias riescono a volare in un intervallo di temperature più ampio rispetto agli omozigoti; quindi gli eterozigoti hanno maggior successo nel fecondare le femmine.

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