La macroevoluzione e la storia della vita
Come avvengono le radiazioni adattative?
La comparsa, a partire da un singolo antenato, di un elevato numero di specie figlie ciascuna delle quali è adattata a occupare una specifica nicchia ecologica prende il nome di radiazione adattativa.
Una radiazione adattativa ha inizio quando tra più popolazioni si evolve una differenza genetica in risposta a differenze negli ambienti da esse occupati o nelle risorse utilizzate. Una tale diversificazione avviene più facilmente in ambienti ricchi di risorse.
Quando una popolazione colonizza un nuovo ambiente, contenente un numero relativamente esiguo di specie, è probabile che incontri una condizione di sottoutilizzo delle risorse. Questo è il motivo per cui spesso le radiazioni adattative si sono verificate in seguito alle estinzioni di massa, ed è anche il motivo per cui si riscontrano spesso negli arcipelaghi: sulle isole mancano molti gruppi di organismi presenti sulla terraferma perciò, quando una nuova specie le colonizza, le opportunità ecologiche presenti possono suscitare rapidi cambiamenti evolutivi. Inoltre, il fatto che l’acqua funzioni da barriera al flusso genico tra un’isola e l’altra consente alle popolazioni delle diverse isole di evolvere adattamenti ai rispettivi ambienti locali.
Radiazioni adattative imponenti si sono verificate nelle isole Hawaii (▶figura 15A). Il complesso delle forme di vita autoctone delle Hawaii comprende 1000 specie di angiosperme, 10 000 specie di insetti, 1000 di lumache e più di 100 specie di uccelli. Invece, prima che l’uomo li introducesse, su queste isole non c’erano anfibi, né rettili terrestri, e soltanto un mammifero placentato (un pipistrello). Si pensa che le 10 000 specie di insetti si siano evolute a partire da circa 400 specie immigrate e che tutti gli uccelli residenti derivino da appena 7 specie immigrate.
Allo stesso modo, come abbiamo visto, nell’arcipelago delle Galápagos (▶figura 15B) una radiazione adattativa ha prodotto le 14 specie di fringuelli di Darwin, molto diverse per dimensione e forma del becco e, di conseguenza, per le fonti di cibo (vedi ▶figura 4).