La macroevoluzione e la storia della vita
L’estinzione è un importante fattore evolutivo
Il tasso di speciazione dipende anche dall’abbondanza di nicchie disponibili. Uno dei principali eventi responsabili dell’apertura di nuove nicchie è un’estinzione, più o meno di massa, delle specie esistenti in precedenza.
Oggi sappiamo che le specie viventi si estinguono normalmente, con un ritmo che può variare molto nel corso delle ere geologiche. La maggior parte delle estinzioni è regolarmente diluita su lunghi periodi di tempo, ma lo studio della paleontologia ha rivelato cinque episodi in cui l’estinzione è stata tanto vasta da causare la scomparsa dal 50% a oltre il 90% delle specie esistenti. Il più antico di questi episodi risale a circa 450 milioni di anni fa, mentre il più recente risale a «soli» 65 milioni di anni fa e corrisponde a quell’evento, associato probabilmente alla caduta sulla Terra di un meteorite di grosse dimensioni, che ha causato l’estinzione dei dinosauri (▶figura 14).
Le ragioni per cui i tassi di estinzione possano accelerare in certe epoche non è del tutto chiara. Alcuni studiosi ritengono che tutte le ondate di estinzioni possano essere spiegate con eventi catastrofici, ma è anche possibile che cambiamenti climatici globali, associati agli spostamenti dei continenti, possano avere la loro importanza.
A ognuna delle cinque grandi estinzioni hanno fatto seguito dei periodi nei quali i tassi di speciazione dei gruppi superstiti sono stati molto più elevati, con il risultato che il numero di specie si è nuovamente moltiplicato. È importante sottolineare, però, che le grandi estinzioni non sono affatto gli unici eventi che hanno innescato tale fenomeno.