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La macroevoluzione e la storia della vita

I tassi di speciazione dipendono da diversi fattori

E perché i tassi di speciazione dei diversi gruppi di organismi sono così variabili? La probabilità che una linea si divida a formare due o più specie dipende da vari fattori:

L’abbondanza di specie:
innanzitutto, la formazione di una nuova specie sarà tanto più probabile quanto più abbondante è il numero di specie all’interno di un gruppo. Per quanto riguarda la speciazione mediante poliploidia, più specie vi sono in un gruppo, maggiore è il numero di quelle disponibili per formare ibridi. Riguardo alla speciazione allopatrica, quanto più numerose sono le specie che vivono in un’area, tanto maggiore sarà il numero di quelle il cui areale verrà suddiviso da una determinata barriera fisica. Per tutte queste ragioni, è più facile che vadano incontro a ulteriore speciazione i gruppi già ricchi di specie che non quelli poveri.
La sedentarietà:
è probabile che i tassi di speciazione siano più alti nelle specie con scarse capacità di dispersione. Infatti, una specie i cui membri sono molto sedentari potrà essere frammentata anche da una piccola barriera. Le isole Hawaii contengono circa un migliaio di specie di lumache, molte delle quali sono confinate in un’unica valle. Dato che le lumache coprono solo brevi tragitti, le creste che separano le valli sono barriere efficaci alla loro dispersione.
La specializzazione nella dieta:
è più probabile che un fenomeno di divergenza fra le popolazioni si verifichi nelle specie a dieta specializzata che non in quelle a dieta generica. Per studiare gli effetti della dieta sui tassi di speciazione, è stata confrontata l’abbondanza di specie in alcuni gruppi strettamente affini di insetti eterotteri, il gruppo al quale appartengono anche le cimici. Il loro antenato comune era un predatore che si nutriva succhiando l’emolinfa di altri insetti; nei gruppi oggetto di studio, però, si è evoluto almeno due volte il passaggio a una dieta fitofaga (basata sulla suzione della linfa delle piante). Gli eterotteri fitofagi tendono a specializzarsi su una o poche specie affini di piante, mentre quelli predatori di solito si nutrono di molte specie di insetti. Come atteso, è risultato che i gruppi fitofagi comprendono molte più specie dei gruppi predatori (▶figura 12).
Il tipo di impollinazione:
infine, i tassi di speciazione sono in media 2,4 volte superiori nelle piante impollinate dagli animali rispetto alle piante anemofile, impollinate per via eolica. Tra le piante impollinate dagli animali, i tassi di speciazione sono correlati alla specializzazione dell’impollinatore.
Figura 12
Figura 12open

Cambiamenti della dieta possono promuovere la speciazione

(A) Fra gli insetti eterotteri, i gruppi erbivori sono andati incontro a speciazione con un tasso diverse volte maggiore dei gruppi predatori strettamente imparentati. Nelle fotografie si possono osservare un esemplare fitofago (B) e uno predatore (C).

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