Capitolo La crosta terrestre: minerali e rocce

I minerali

3.3 Proprietà fisiche dei minerali

La composizione chimica e l’abito cristallino sono le caratteristiche fondamentali di un minerale; ad esse si associano però altre proprietà fisiche, che aiutano nel suo riconoscimento.

  • La durezza è la proprietà di resistere all’abrasione o alla scalfittura e dipende dalla forza dei legami reticolari. Questa viene misurata in base alla scala di Mohs, una successione determinata di 10 minerali, ciascuno dei quali può scalfire le facce del minerale che lo precede nella scala e viene invece scalfito dal minerale che lo segue (tabella ►2).
  • La sfaldatura è la tendenza di un minerale a rompersi per urto secondo superfici piane, parallele a una o più facce dell’abito cristallino. Essa dipende dalla diversa forza dei legami tra gli atomi nelle diverse direzioni entro il cristallo. Un cristallo di salgemma, per esempio, si sfalda lungo le superfici che formano tra loro angoli diedri di 90 gradi, per cui i frammenti che ne risultano sono tutti di forma cubica (figura ►5).
  • La lucentezza (figura ►6) misura il grado in cui la luce viene riflessa dalle facce di un cristallo e si distingue in:
    • metallica, tipica di sostanze che assorbono totalmente la luce e che risultano opache;
    • non metallica, tipica dei corpi più o meno trasparenti.
  • Il colore è una proprietà molto evidente, ma meno diagnostica di altre.

I minerali idiocromatici sono minerali che presentano sempre lo stesso colore (ad esempio: il lapislazzulo è sempre turchino; la malachite verde; il cinabro rosso ecc.)

I minerali allocromatici sono minerali che presentano colori diversi a seconda delle impurità chimiche rimaste incluse nel reticolo durante la sua formazione o per certi «difetti» in alcuni punti del reticolo (ad esempio: il quarzo e molte pietre preziose; si riveda la figura 6B).

  • Un’altra caratteristica importante dei minerali è la densità (massa per unità di volume; nel Sistema Internazionale si misura in kg/m3). Essa dipende dall’addensamento di atomi nel reticolo, per cui il suo valore è significativo anche per l’identificazione dei minerali. Ma la densità dipende anche dalla pressione: variazioni di densità provocate da variazioni di pressione influiscono per esempio sul modo in cui nei minerali e nelle rocce si propagano le onde elastiche, come sono quelle associate ai terremoti; vedremo più avanti come, nello studio della struttura interna della Terra, si faccia riferimento anche a questa particolare proprietà.
Tabella 2 Scala di Mohs.
MineraleNumeri della scala
Talco 1
Gesso 2
Calcite 3
Fluorite 4
Apatite 5
Ortoclasio 6
Quarzo 7
Topazio 8
Corindone 9
Diamante 10
open
Figura 5. Un cristallo di salgemma.
Figura 5. Un cristallo di salgemma.openMostra il tipico abito cristallino cubico: se il cristallo venisse frantumato, i singoli frammenti assumerebbero, per sfaldatura, forme cubiche altrettanto perfette. (32,5.) (Da Fotoatlante dei minerali e rocce, Zanichelli, Bologna, 1984)
Figura 6. Esempi di lucentezza e colore nei minerali.
Figura 6. Esempi di lucentezza e colore nei minerali.open

A. Tipica lucentezza metallica del minerale pirite (un solfuro di ferro), dal caratteristico colore giallo-ottone; è perfettamente riconoscibile anche l’abito cristallino (un solido con dodici facce pentagonali). Questo campione, ingrandito 1,5 volte, proviene da Rio Marina, nell’Isola d’Elba.

B. Un esempio di lucentezza non metallica (di tipo vitreo) in una delle numerose varietà cromatiche del quarzo, un tipico minerale allocromatico: ametista, dallo Stato del Guerrero (Messico); grandezza naturale. (Da Fotoatlante dei minerali e rocce, Zanichelli, Bologna, 1984)


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