Capitolo La crosta terrestre: minerali e rocce

La «chimica» della crosta terrestre

La crosta terrestre è la parte più esterna del nostro pianeta, del quale costituisce un involucro solido di modesto spessore (da alcuni km a poche decine di km). Nonostante la crosta rappresenti appena l’1% del volume del pianeta, essa risulta molto complessa e composta da una grande varietà di materiali.

I materiali che costituiscono la crosta si possono osservare direttamente in superficie sotto forma di minerali e rocce. Essi possiedono la stessa natura elementare di qualsiasi altro tipo di sostanza. Riprendiamo pertanto alcuni dei concetti di base della chimica.

2.1 Elementi, composti e miscele

I chimici definiscono «sostanza» un campione di materia con composizione chimica definita e dividono le sostanze in elementi e composti.

  • Un elemento è una sostanza formata di atomi tutti uguali, cioè tutti con lo stesso numero atomico.
  • Un composto si forma quando due o più atomi diversi si legano insieme. Per esempio, l’acqua è un composto, in cui un atomo di ossigeno è «chimicamente legato» a due atomi di idrogeno.

Gli atomi in un composto sono presenti in un rapporto preciso e costante: per esempio, l’acqua contiene sempre due atomi di idrogeno per ogni atomo di ossigeno. Ricordiamo che la più piccola particella di una sostanza (elemento o composto) che ne conserva tutte le caratteristiche è la molecola e che una molecola può essere formata da un solo atomo o da più atomi.

In natura difficilmente si trovano sostanze pure, cioè con una composizione definita in ogni loro parte; più spesso si trovano miscele, cioè materia di composizione variabile, formata da due o più sostanze che conservano ognuna le proprie caratteristiche. Esse si possono distinguere in miscugli e soluzioni.

  • Il miscuglio è una miscela eterogenea, in cui le singole sostanze componenti rimangono separate, anche se vengono mescolate. Un esempio di miscuglio è una sabbia formata da granuli diversi.
  • Le soluzioni sono miscele omogenee, in cui non è possibile distinguere le singole sostanze componenti e che, pertanto, presentano le stesse caratteristiche in ogni loro parte. Non sono tuttavia sostanze pure, perché la loro composizione può variare entro limiti anche ampi, come quando si fa sciogliere del sale nell’acqua.

glossario

È il numero dei protoni contenuti nel nucleo di un atomo; il numero atomico è uguale al numero degli elettroni che ruotano intorno al nucleo in un atomo neutro. Il suo simbolo è Z.


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La «chimica» della crosta terrestre

2.2 Stati di aggregazione della materia

La materia che ci circonda si presenta secondo tre diversi «modi di essere», che vengono definiti stati di aggregazione: solido (come le rocce), liquido (come l’acqua) e gassoso (come l’aria).

  • I materiali allo stato solido hanno forma e volume proprio. Nei solidi, le molecole sono reciprocamente legate da forze intense e occupano posizioni mediamente fisse una rispetto all’altra.
  • I materiali allo stato liquido hanno anch’essi volume proprio, ma assumono la forma del recipiente che li contiene. Nei liquidi le molecole sono legate da forze meno intense, per cui sono libere di scorrere l’una contro l’altra.
  • I materiali allo stato gassoso non hanno volume proprio e, liberi da ostacoli, tendono ad espandersi occupando tutto lo spazio disponibile. Nei gas, infatti, le forze di attrazione tra le singole molecole sono deboli.

Lo stato di aggregazione non è una caratteristica fissa di una sostanza: l’acqua può assumere lo stato solido (ghiaccio), liquido o gassoso (vapore acqueo). Ogni sostanza, infatti, può cambiare di stato assorbendo o liberando energia sotto forma di calore (figura ►3). Il passaggio da solido a liquido prende il nome di fusione e assorbe energia; il processo inverso è detto solidificazione e libera energia (calore latente di fusione)

Il passaggio da liquido a gas si chiama evaporazione e assorbe energia; il passaggio inverso è la condensazione (o liquefazione) e avviene con liberazione di energia (calore latente di condensazione).

Il termine sublimazione indica invece il passaggio diretto dallo stato solido a quello gassoso: un esempio di tale processo è il vapore che si libera dal «ghiaccio secco» (che è anidride carbonica allo stato solido). Infine, con brinamento si indica il passaggio diretto da gas a solido.

 

quesiti

  1. Che cosa si intende con il termine crosta terrestre? Quanto è spessa la crosta terrestre?
  2. Che differenza c’è tra un elemento e un composto?
  3. Che cos’è una soluzione? Indica alcuni esempi di soluzione.
  4. Quali sono gli stati di aggregazione della materia?
Figura 3. Esempi di diverso stato di aggregazione per una medesima sostanza.
Figura 3. Esempi di diverso stato di aggregazione per una medesima sostanza.open

A. L’acqua del mare, il ghiaccio degli iceberg e le nuvole nell’atmosfera mostrano i tre diversi stati di aggregazione della medesima sostanza, l’acqua. In realtà il vapore acqueo è perfettamente trasparente: ciò che lo rende «visibile» come nubi sono le miriadi di minuscole goccioline d’acqua che si formano in quota per la condensazione del vapore.

B. La colata di lava rovente e fluida e gli argini solidi tra cui scorre sono fatti dello stesso materiale. La colata lavica è infatti materiale che risale allo stato liquido dall’interno della Terra; scorrendo in superficie, esso si raffredda rapidamente e passa allo stato solido, dando origine a una roccia effusiva.


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