La crosta terrestre: minerali e rocce
Rocce metamorfiche
8.4 Classificazione delle rocce metamorfiche
Le rocce metamorfiche si osservano ovunque un settore di crosta sia stato sollevato e l’erosione abbia operato con una certa intensità. Ad esempio lungo l’asse delle grandi catene montuose e nel cuore dei grandi continenti, dove l’erosione è attiva da lunghissimi tempi.
- La famiglia delle filladi deriva da metamorfismo di basso grado di rocce argillose o argillo-sabbiose. Sono formate da minuti cristalli di quarzo e mica e la scistosità è molto accentuata, tanto da provocarne lo sfaldamento in sottili fogli (figura ►38).
- Tra le rocce metamorfiche più comuni vi sono i micascisti, con sottili letti alternati di piccoli cristalli di quarzo e miche che conferiscono alla roccia la tipica scistosità (figura ►39). Essi derivano da metamorfismo regionale di grado da medio ad alto di rocce argillose. I micascisti sono tipici delle facies degli scisti verdi e delle anfiboliti (vedi ancora la figura 37).
- Associati ai micascisti sono frequenti gli gneiss, che derivano da metamorfismo regionale di grado da medio ad alto e hanno composizione simile a quella dei graniti. Gli gneiss presentano in genere modesta scistosità (figura ►40).
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Particolare interesse hanno due altri tipi di rocce metamorfiche, per l’ambiente di formazione di cui sono testimonianza. In zone della crosta con temperature relativamente basse ma alte pressioni si formano scisti a glaucofane (un silicato di Na e Mg) per metamorfismo a basso grado di lave basaltiche: essi caratterizzano la facies degli scisti blu.
Al metamorfismo di alte temperature ma pressioni variabili e in condizioni di assenza o scarsità di acqua (quindi a grande profondità entro la crosta) sono attribuite le granuliti a granati, ricche di feldspati e pirosseni.