La crosta terrestre: minerali e rocce
Rocce sedimentarie
7.5 Dalla «roccia-madre» alle rocce sedimentarie: il processo sedimentario
Questa rassegna delle rocce sedimentarie dovrebbe avere chiarito la varietà di processi attraverso cui esse si formano e la stretta relazione tra un ambiente di sedimentazione (marino, costiero, fluviale, desertico ecc.) e il tipo di roccia che in esso può originarsi.
La grande eterogeneità delle rocce sedimentarie non deve disorientarci: in realtà, dietro la varietà di fenomeni è possibile individuare le linee di un processo sedimentario globale.
Ogni roccia che affiori in superficie è attaccata dagli agenti atmosferici che provocano la disgregazione e l’alterazione dei minerali originali, con intensità e modi diversi a seconda dei climi.
Si forma così un mantello detritico che può restare in luogo (rocce residuali) o subire un trasporto ad opera di vari agenti, a seconda del clima e delle forme del rilievo.
La pioggia opera un dilavamento generale, i ghiacciai o i venti trasportano parte dei materiali, che poi abbandonano in accumuli caratteristici. Al di fuori delle zone glaciali o desertiche, i fiumi operano un trasporto efficace di materiale (solido o in soluzione) dai continenti, fino a riversarlo nei bacini marini, dove si accumulano i maggiori spessori di sedimenti clastici, organogeni e chimici.
La superficie terrestre è in continua trasformazione e le rocce sedimentarie che si stanno formando oggi riflettono fedelmente i molti aspetti di tale trasformazione. Nello stesso tempo, le rocce del passato, opportunamente interpretate, offrono continue tracce di mutamenti precedenti e consentono di ricostruire le fasi dell’evoluzione della superficie del pianeta.