La selezione sessuale è un tipo particolare di selezione naturale                 che agisce sulle caratteristiche che determinano il successo riproduttivo. Ne                     L’origine delle specie, Darwin vi dedicò soltanto poche pagine, ma                 successivamente approfondì l’argomento in un altro libro: L’origine dell’uomo e                     la selezione sessuale (1871).
Questo meccanismo servì a Darwin per spiegare l’evoluzione, nei maschi di                 molte specie, di una serie di caratteristiche dannose o inutili ma particolarmente                 appariscenti, come livree e colorazioni sgargianti, code lunghissime, pesanti corna                 o palchi ed elaborati rituali di corteggiamento (▶figura 18). La sua ipotesi era che questi                 caratteri consentissero a chi li possedeva di competere meglio con i membri dello                 stesso sesso per la conquista del partner (selezione intrasessuale), oppure                 di risultare più attraente agli occhi dei membri dell’altro sesso (selezione                     intersessuale).
Darwin trattò la selezione sessuale separatamente dalla selezione naturale                 perché capì che si trattava di due meccanismi ben distinti, e talvolta contrastanti:                 mentre la selezione naturale favorisce i caratteri che aumentano la capacità di                 sopravvivenza, la selezione sessuale riguarda soltanto il successo                 riproduttivo.
Ovviamente un animale per arrivare a riprodursi deve sopravvivere, ma se                 sopravvive e non si riproduce, non dà alcun contributo alla generazione successiva.                 Non è dunque impossibile che la selezione sessuale favorisca alcune caratteristiche                 capaci di accrescere la capacità riproduttiva del portatore, anche se ne riducono la                 capacità di sopravvivenza. Intuitivamente però questo concetto è difficile da                 comprendere e accettare, ed è stato ignorato o criticato per molti decenni, finché                 recentemente alcune ricerche sperimentali non ne hanno dimostrato                 l’importanza.
Un esempio di carattere che Darwin collegò alla selezione sessuale è l’enorme                 coda del maschio dell’uccello vedova gigante (Euplectes progne), che vive in                 Africa e ha una coda più lunga della testa e del corpo messi insieme (▶figura 19A). Per                 dimostrare che l’evoluzione della coda dell’uccello vedova è stata guidata dalla                 selezione sessuale, l’ecologo svedese Malte Andersson nel 1982 catturò alcuni                 esemplari maschi e ne alterò la lunghezza della coda. Ad alcuni la accorciò                 tagliandone via un pezzo, ad altri la allungò incollandovi delle penne in più e ad                 altri ancora, che facevano da gruppo di controllo, la tagliò e poi la rincollò senza                 modificarla.
Normalmente i maschi di uccello vedova scelgono un territorio dove eseguire i                 rituali di corteggiamento per attrarre le femmine, e lo difendono dagli altri                 maschi. Tutti i maschi, tanto quelli a coda lunga quanto quelli a coda corta, erano                 capaci di difendere il loro territorio di corteggiamento, a dimostrazione che la                 lunghezza della coda non incide sulla competizione tra maschi. Tuttavia, i maschi                 con la coda allungata artificialmente attraevano circa il quadruplo delle femmine                 dei maschi con la coda accorciata (▶figura 19B).
Ma perché le femmine di uccello vedova dovrebbero preferire i maschi con la                 coda lunga? La ragione è che un maschio che si può permettere di sviluppare e                 conservare una caratteristica così «costosa», nonostante la riduzione di capacità di                 volo che essa provoca, deve essere per forza sano e vigoroso. Una caratteristica                 costosa fornisce al sesso che opera la scelta del partner (di solito la femmina) un                 indizio attendibile per riconoscere gli individui realmente dotati di buone qualità                 riproduttive dagli individui che bluffano. Se le femmine scegliessero il compagno                 sulla base di una caratteristica facilmente simulabile, non ne ricaverebbero alcun                 beneficio in termini di fitness.