Grandezze e misure
Misurare lo spazio
Quando il Nilo inondava le terre dell’antico Egitto i contadini perdevano i confini dei loro campi e, una volta ritiratasi la piena, si poneva il problema di ricalcolarli senza che nessuno ne fosse danneggiato (figura 4). Secondo la tradizione la geometria nacque proprio per far fronte a questa esigenza pratica di misurare proprietà terriere: in greco la parola geometria è composta da γεω (geo), che vuol dire «terra», e μετρον (metron), che vuol dire «misura».
La misura dello spazio fa dunque parte di una sapienza antica, e tutti più o meno sappiamo di che cosa si tratta, almeno a livello intuitivo. Qui però dobbiamo fare alcune precisazioni, per poter trattare le grandezze fisiche corrispondenti con il rigore necessario alla fisica. Facciamo subito una prima osservazione: comunemente parliamo di altezza, larghezza e profondità per indicare le tre direzioni dello spazio; in fisica non si opera tale distinzione, ma si parla indifferentemente di lunghezza in tutti e tre i casi. Dal punto di vista di un fisico, non c’è differenza tra le diverse direzioni, perché si tratta della stessa grandezza fisica, misurabile con lo stesso strumento di misura (tabella 3).
Grandezze derivate | Espressione tramite grandezze fondamentali | Unità di misura |
area A | \[ {A}\;=\;\mathrm{\ell}\;\times\;\mathrm{\ell}\;=\;{\mathrm{\ell}}^{2} \] |
m2 metro quadrato |
volume V | \[ {V}\;=\;\mathrm{\ell}\;\times\;\mathrm{\ell}\;\times\;\mathrm{\ell}\;=\;{\mathrm{\ell}}^{3} \] |
m3 metro cubo |