Capitolo Il moto in una dimensione

Il moto di caduta libera

L’accelerazione di gravità

Il moto di un oggetto lasciato cadere verso il basso è influenzato dalla presenza dell’aria. Infatti l’aria oppone una resistenza al moto che dipende dalla forma dell’oggetto: un foglio di alluminio cade molto più lentamente di un foglio identico ma appallottolato.

Con una serie di esperimenti che segnano l’inizio della fisica moderna, Galileo Galilei (1564-1642) dimostrò che le differenze fra i moti di caduta dipendono solo dalla resistenza dell’aria. Infatti

quando la resistenza dell’aria è trascurabile, tutti i corpi cadono con la stessa accelerazione g, detta accelerazione di gravità.

Sulla superficie terrestre l’accelerazione di gravità è (con due cifre significative):

g = 9,8 m/s2

 

In realtà il valore di g cambia da punto a punto, perché dipende fra l’altro dall’altezza del punto sul livello del mare e dalla sua latitudine. Sulla superficie terrestre g è compreso fra 9,78 m/s2 e 9,83 m/s2; nei calcoli useremo sempre il valore 9,8 m/s2.

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Il moto di caduta libera

Accelerazione in unità g

Possiamo renderci conto se una velocità è grande o piccola confrontandola con una velocità nota, come quella che abbiamo quando camminiamo (circa 5 km/h = 1,4 m/s), corriamo (circa 25 km/h = 6,9 m/s) o procediamo in autostrada alla massima velocità consentita (130 km/h = 36 m/s).

Per valutare un’accelerazione, possiamo confrontarla con l’accelerazione di gravità g.

Per esprimere l'accelerazione a in unità g basta dividere a per 9,8 m/s2.

1Nella partenza dei 100 m gli atleti accelerano
a 7 m/s2:
\[ {{a}}\, =\, {7}\,{{{\mathrm{m}}\hspace{1pt}}{/}{\mathrm{s}}}^{2}\qquad\mathrm\! \! \! \!\! \!  \! {\Rightarrow}\! \! \! \! \! \! \! \qquad{{a}}_{{g}}\, =\frac{{7}\,{{{\mathrm{m}}\hspace{1pt}}{/}{\mathrm{s}}}^{2}}{{9,\!8}\,{{{\mathrm{m}}\hspace{1pt}}{/}{\mathrm{s}}}^{2}}\, =\, {0,\!7}\,{g} \]
 
2Nelle frenate più impegnative della Formula 1
si registrano decelerazioni di −50 m/s2:
\[ {{a}}\,=-\,{50}\,{{{\mathrm{m}}\hspace{1pt}}{/}{\mathrm{s}}}^{2}\qquad\mathrm\! \! \! \!\! \! \!{\Rightarrow}\! \! \! \!\! \! \!\qquad{{a}}_{{g}}\,=\frac{-\,{50}\,{{{\mathrm{m}}\hspace{1pt}}{/}{\mathrm{s}}}^{2}}{{9,\!8}\,{{{\mathrm{m}}\hspace{1pt}}{/}{\mathrm{s}}}^{2}}=\,-\,{5,\!1}\,{g} \]
 
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Il moto di caduta libera

La caduta libera

In questo capitolo trascuriamo la resistenza dell’aria, per cui il moto di caduta di un corpo ha luogo con accelerazione costante g. Anche un corpo lanciato verso l’alto o verso il basso effettua un moto con accelerazione g. In generale si dice che

un corpo è in caduta libera quando durante il moto è sottoposto alla sola accelerazione di gravità.

Per studiare un moto di caduta libera basta quindi applicare le formule del moto rettilineo uniformemente accelerato. In genere si sceglie un sistema di riferimento in cui la posizione del corpo è riferita a un asse verticale con l’origine a livello del terreno. Il senso positivo dell’asse è diretto verso l’alto e quindi l’accelerazione g è sempre negativa, mentre la velocità del corpo è positiva quando il corpo sale e negativa quando scende.

MindbuildingSimmetrie del moto di caduta di un corpo lanciato verso l’alto

Consideriamo un corpo lanciato verso l’alto dalla quota s0 = 0 m con velocità v0.

1La sua legge oraria è: 2Il corpo è in caduta libera, cioè è soggetto all’accelerazione di gravità g, e la sua legge velocità-tempo è:
\[ {{s}}\;=\;{{v}}_{0}{{t}}\;-\frac{1}{2}{{gt}}^{2} \]
\[v = {v_0} - gt\]
   

A causa dell’accelerazione di gravità la velocità del corpo, inizialmente positiva, diminuisce progressivamente, fino a quando si annulla nel punto più alto della traiettoria. Ciò avviene all’istante di tempo t tale che

\[0 = {v_0} - gt\]

cioè

\[ {{t}}_{{S}}\;=\;\frac{{{v}}_{0}}{{g}} \]

In quell’istante, il corpo raggiunge la massima altezza:

\[ {{s}}\;=\;{{v}}_{0}\frac{{{v}}_{0}}{{g}}-\frac{1}{2}{{g}}{\left({\frac{{{v}}_{0}}{{g}}}\right)}^{2}=\, \frac{{{v}}_{0}^{2}}{2{g}} \]

Per calcolare a quale istante il corpo tocca terra, cioè quando torna nell’origine del moto, poniamo s = 0 m nella sua legge oraria:

\[ {0}\;=\;{{v}}_{0}{{t}}\;-\frac{1}{2}\:{{gt}}^{2} \]

Raccogliamo t e scriviamo l’equazione nella forma:

\[ {{t}}\>\left({{{v}}_{0}\;-\frac{1}{2}\:{{gt}}}\right)=\; {0} \]

Le due soluzioni sono t = 0 s, che corrisponde all’istante iniziale, e t = 2v0/g. Notiamo che quest’ultimo è il doppio del tempo ts = v0/g necessario per arrivare alla massima altezza, quindi la discesa dura:

\[ {{t}}_{{D}}\;=\;{2}\:\frac{{{v}}_{0}}{{g}}-\;{{t}}_{{S}}\;=\;{2}\:\frac{{{v}}_{0}}{{g}}-\frac{{{v}}_{0}}{{g}}=\frac{{{v}}_{0}}{{g}} \]

Come si poteva prevedere,

il tempo di salita è uguale al tempo di discesa.

Per calcolare la velocità con cui giunge a terra, inseriamo nella legge velocità-tempo il valore t = 2v0/g:

\[ {{v}}\, =\, {{v}}_{0}-{{g}}\:\frac{2{{v}}_{0}}{{g}}=\;-{{v}}_{0} \]

Il corpo arriva a terra con una velocità che ha lo stesso modulo di quella iniziale ma verso opposto. In generale

in ogni punto della sua traiettoria la velocità del corpo ha lo stesso modulo in salita e in discesa.

Per dimostrarlo utilizziamo la (9) con a = g:

\[v^{2} = v_{0}^{2} - 2gs\]

Per ogni data posizione s, l’equazione ha due soluzioni

\[ {{v}}\;=\;\mathrm{\pm}\sqrt{{{v}}_{0}^{2}-{2}{{gs}}} \]

che hanno lo stesso modulo e segno opposto: la velocità di salita è positiva, mentre quella di discesa è negativa.

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