Capitolo Volume 1

Descrivere il movimento

Con gli occhi di un fisico

Immagini e movimento

Fotografare il movimento

Esiste un istante in cui un cavallo in corsa tiene sollevate da terra tutte e quattro le zampe? Il fotografo inglese Eadweard Muybridge, nel 1878, ideò un marchingegno con il quale riuscì a rispondere a questa domanda. Egli tese lungo un tracciato 24 fili di lana equidistanti tra loro, collegati ad altrettante macchine fotografiche: gli zoccoli avrebbero dunque azionato ciascuna macchina esattamente al passaggio del cavallo al galoppo. Il risultato sconvolse il mondo dell’arte, in quanto rese evidenti gli errori che fino ad allora pittori e scultori avevano commesso nel rappresentare il movimento dei cavalli. Le fotografie di Muybridge mostravano, infatti, che l’istante in cui le zampe non toccano il terreno è quello in cui sono raccolte sotto il ventre del cavallo e non quello in cui sono estese, come si vede in moltissime rappresentazioni artistiche del galoppo.

Il fucile fotografico

Il passo successivo fu la ricerca di strategie per poter fare fotografie a intervalli di tempo ravvicinati con un unico apparecchio, e in questa direzione va collocata l’invenzione del fucile fotografico da parte del fisiologo francese Étienne-Jules Marey. Si trattava di un oggetto apparentemente uguale a un fucile da caccia, ma caricato con una pellicola fotografica e capace di scattare 12 fotografie in un secondo. Era il 1882 quando Marey catturò le sue prime immagini nel Golfo di Napoli, guadagnandosi l’appellativo di «matto» in quanto soddisfatto di «sparare» agli uccelli senza ucciderne nemmeno uno!

parola chiave Sistema di riferimento

Domanda Un'automobile ferma in uno studio cinematografico sembra andare a spasso per la Costa Azzurra perché alle sue spalle c'è uno schermo su cui è proiettata una strada in movimento (da Caccia al ladro di Alfred Hitchcock).

Rispetto a quale sistema di riferimento è in movimento l'automobile? Rispondi in 5 righe.

La fotografia stroboscopica

La ricerca di tecniche per aumentare il numero degli scatti in un secondo e cogliere così i particolari dei moti più veloci arrivò fino agli anni Trenta, quando lo statunitense Harold Edgerton inventò la cosiddetta «fotografia stroboscopica». Questa superava il limite imposto dall’inevitabile lentezza delle macchine fotografiche attraverso l’uso di lampi di luce.

In un ambiente buio il soggetto è illuminato da lampi ad alta frequenza, tenendo aperto l’otturatore della macchina fotografica per tutta la durata del moto. In questo modo la pellicola si impressiona solamente negli intervalli di tempo in cui l’ambiente è illuminato e ne risulta un’immagine formata dalla sovrapposizione di situazioni successive. Se il soggetto è in movimento la sua figura appare in diversi punti dello spazio corrispondenti alle posizioni nei diversi istanti: la fotografia stroboscopica riesce dunque a fotografare l’evoluzione temporale di un fenomeno.

parola chiave Spazio

Domanda Quale traiettoria descrive la mano destra della ballerina di Andrew Davidhazy? Disegnala in un sistema di riferimento bidimensionale.

Ricostruire il movimento

Parallelamente allo sviluppo delle tecniche fotografiche si presentò una nuova sfida tecnologica: se era possibile scomporre il movimento in immagini scattate a istanti ravvicinati, doveva pur essere possibile dare di nuovo movimento a quelle stesse immagini. In altre parole, dopo essere riusciti a fotografare il movimento si cercò il modo di restituirlo in quanto tale. Si trattava di «montare» gli scatti affinché l’occhio li ricomponesse come se l’immagine si stesse davvero muovendo.

Esistevano da tempo dispositivi che venivano usati per realizzare dei primitivi «disegni animati», cioè per «muovere» figure disegnate, ma questa volta si trattava di usare vere e proprie fotografie della realtà. Stava dunque per nascere il cinema: il 28 dicembre 1895 i fratelli Lumière proiettarono in un rinomato caffè di Parigi i primi dieci cortometraggi della storia.

parola chiave Tempo

Domanda Facendo scorrere velocemente tra le dita le pagine illustrate di un cineografo i disegni sembrano muoversi. Le immagini corrispondono a immagini successive di un moto bidimensionale e un oggetto disegnato sempre nella stessa posizione appare fermo.

In quale direzione collocheresti un asse del tempo?

openThéodore Géricault, Derby a Epson, 1821.
openThe Horse in motion di Muybridge è il primo degli studi fotografici del movimento animale e umano.
openIl fucile fotografico inventato da É.-J. Marey.
open
openLa lanterna magica proiettava su uno schermo immagini dipinte su lastre di vetro.
open
openFenachistoscopio: guardando il disco in rotazione da una finestrella le immagini paiono muoversi.

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