Gli strumenti di misura possono essere analogici o digitali.

• In uno strumento analogico (come una sveglia con le lancette) il valore della misura si legge su una scala graduata.
• In uno strumento digitale (come una sveglia con display numerico) il valore della misura appare come una sequenza di cifre.

Uno strumento è preciso se, misurando più volte la stessa grandezza, fornisce valori:

• molto vicini tra loro;
• sostanzialmente uguali a quelli che sarebbero forniti da uno strumento di riferimento.

Per esempio, misurando con una bilancia precisa il campione di massa conservato a Sèvres si ottengono soltanto valori molto vicini a 1 kg.

La portata di uno strumento è il più grande valore della grandezza che lo strumento può misurare.

Negli strumenti analogici la portata è uguale al numero più grande scritto sulla scala.

La sensibilità di uno strumento è il più piccolo valore della grandezza che lo strumento può distinguere.

Negli strumenti analogici la sensibilità è uguale alla differenza tra i valori rappresentati da due tacche consecutive. Nel caso del righello due tacche consecutive corrispondono alla differenza di 1 mm.

Più è piccolo il valore della grandezza che si riesce a distinguere, maggiore è la sensibilità dello strumento.

Così il righello ha una sensibilità maggiore del contakilometri, anche perché misurano due lunghezze di tipo diverso.

Attenzione a non confondere la sensibilità di uno strumento con la sua precisione. Per esempio, un orologio che misura i decimi di secondo e fa un errore di un minuto al mese è meno sensibile, ma più preciso, di un orologio che visualizza i centesimi di secondo e fa un errore di 3 minuti al mese.

La prontezza di uno strumento indica la rapidità con cui esso risponde a una variazione della quantità da misurare.

• Una bilancia da cucina è uno strumento molto pronto: risponde subito a una variazione della massa da misurare.
• Il termometro clinico è uno strumento con una prontezza bassa: per misurare la temperatura corporea occorrono alcuni minuti.