Unità Aristotele

Lezione

Il mondo psichico

La funzione della psicologia nel complesso della filosofia aristotelica

Nella trattazione della metafisica, abbiamo visto che Aristotele considera l’essere come una grande struttura organica, per analogia con le forme naturali e biologiche degli esseri viventi. Notiamo anzitutto che non si tratta di una similitudine con un semplice valore metaforico-simbolico, ma di un autentico paradigma esplicativo che egli introduce per fornire un’adeguata risposta ad alcuni problemi di fondo che affiorano nella sua ontologia. L’essere è materia permeata di forma, e la forma è vita. Da questo punto di vista, la biologia o concezione del “mondo vivente”, di cui la psicologia o “dottrina dell’anima” costituisce l’asse portante e che, a sua volta, fa parte dell’indagine fisica, rappresenta quel compimento della metafisica in mancanza del quale la teoria della sostanza risulterebbe incomprensibile 1.

Il problema fondamentale, lasciato irrisolto dalla dottrina delle categorie e dalla relativa concezione della conoscenza, è infatti quello delle sostanze prime o individui.

Pur essendo le vere sostanze reali, degli individui non si dà propriamente alcuna scienza, poiché l’analitica aristotelica, basata sulle nozioni estensionali di “genere” e “specie”, non è in grado di chiudere apofanticamente, cioè attraverso la definizione logica di un principio d’individuazione, il discorso intorno alla sostanza. In tale prospettiva, la logica delle classi fornisce solo un criterio d’identificazione delle sostanze prime: ci dice, per esempio, a quale specie o classe appartiene Socrate, ma non chi è Socrate. Nemmeno il linguaggio, pur essendo in diretta connessione con l’esperienza particolare, è in grado – attraverso la sua funzione deittica o indicativa esemplificata dalla locuzione “questo qui” – di adempiere un simile compito; il linguaggio può certo aiutarci a circoscrivere il senso del discorso intorno a un individuo, ma non dirci ciò di cui si tratta.

Ora, secondo Aristotele solo la psicologia, fondata sul nucleo dell’esperienza sensibile, può offrire il complemento necessario riguardo al principio d’individuazione sostanziale. Essa assume dunque un’importanza decisiva all’interno della più generale impostazione filosofico-teoretica.


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