Da Mendel ai modelli di ereditarietà
Come interagiscono gli alleli?
Nella dominanza incompleta, gli eterozigoti presentano un fenotipo intermedio a quello dei genitori
Nelle singole coppie di alleli studiate da Mendel, gli eterozigoti (Ll) mostravano dominanza completa, cioè esprimevano sempre il fenotipo L. Molti geni, però, hanno alleli che non sono né dominanti né recessivi l’uno rispetto all’altro: gli eterozigoti, infatti, presentano un fenotipo intermedio. Per esempio, varietà pure di bocche di leone a fiori rossi incrociate con varietà a fiori bianchi, in F1 danno tutti fiori rosa. Questo risultato a prima vista pare in contrasto con le teorie di Mendel, perché sembrerebbe che i caratteri si mescolino perdendo la loro identità.
Per dimostrare che è possibile spiegare il fenomeno in termini di genetica mendeliana è sufficiente lasciare che bocche di leone rosa di F1 si autoimpollinino; le piante F2 risultanti producono fiori con un rapporto di 1 rosso: 2 rosa: 1 bianco (▶figura 11). Chiaramente le particelle ereditarie, cioè i geni, non si sono mescolati, tanto che nella generazione F2 si sono riassortiti rispettando i rapporti previsti dalla seconda legge di Mendel.
Quando gli eterozigoti mostrano un fenotipo intermedio fra quello dei due omozigoti, si dice che il gene segue la regola della dominanza incompleta; in altre parole, nessuno dei due alleli è dominante.