Da Mendel ai modelli di ereditarietà
Le conseguenze della seconda legge di Mendel
Mendel sottopose le proprie ipotesi alla verifica del testcross
Per verificare l’ipotesi che nella generazione F1 a seme liscio esistessero due possibili combinazioni alleliche (LL e Ll), Mendel eseguì un testcross (▶figura 6), ovvero un incrocio di controllo che permette di scoprire se un individuo che mostra un carattere dominante è omozigote o eterozigote. In un testcross l’individuo sotto analisi viene incrociato con un individuo omozigote per il carattere recessivo, una condizione facile da riconoscere perché corrisponde sempre a un fenotipo recessivo. Per il gene responsabile della forma del seme, l’omozigote recessivo utilizzato è ll. All’inizio l’individuo da sottoporre a controllo sarà indicato come L_, perché ancora non conosciamo la natura del secondo allele.
Le possibilità sono due:
- se l’individuo sotto analisi è un omozigote dominante (LL), tutta la prole dell’incrocio di controllo sarà Ll e mostrerà il carattere dominante, ovvero seme liscio;
- se l’individuo sotto analisi è un eterozigote (Ll), allora circa metà della prole sarà eterozigote (Ll) e mostrerà il carattere dominante, ma l’altra metà sarà omozigote (ll) e mostrerà il carattere recessivo.
I risultati confermarono la seconda possibilità: l’ipotesi di Mendel dunque consentiva di prevedere i risultati del testcross.