trovati 1115 risultati.
  1. no title
    Una molla compressa o allungata è in grado di compiere lavoro quando viene lasciata andare. Per esempio, nel campanello della bicicletta il suono è causato dal ritorno di una molla che è stata allungata. Quindi possiamo dire che anche una molla...
  2. no title
    Realizziamo un esperimento con un carrellino che si muova praticamente senza attrito. Esso è lasciato andare lungo il binario a partire da una determinata quota h e, dopo un certo tempo, risale dalla parte opposta raggiungendo la stessa quota. ...
  3. no title
    Si può costruire una «barca a reazione» incollando un bicchiere di plastica su una tavoletta di legno o di polistirolo (figura 1). La barca galleggia nell’acqua del lavandino. Il bicchiere è pieno d’acqua: quando lo si fora nella parte bassa,...
  4. no title
    Esaminiamo, dal punto di vista della quantità di moto, un esperimento di di­sintegrazione, in cui un unico oggetto «esplode» in due frammenti. Due carrelli di massa uguale, collegati da una molla, sono tenuti fermi da un filo. Dopo aver...
  5. no title
    La seconda legge della dinamica, \( \vec{F}={m}\vec{a} \), può essere riscritta dal punto di vista della quantità di moto. In questa nuova formulazione, chiamata teorema dell’impulso, si introduce una nuova grandezza, l’impulso \( \vec{I} \) di...
  6. no title
    Abbiamo considerato l’effetto dell’impulso di una forza che agisce su un solo corpo. Vediamo ora il caso di un sistema fatto da più corpi e, a partire dai princìpi della dinamica, dimostriamo la legge di conservazione della quantità di moto...
  7. no title
    Durante un urto, tra i due oggetti che collidono si generano forze intense che agiscono per un tempo molto breve. Così, nella breve durata di un urto le altre forze presenti (come l’attrito radente o quello con l’aria) risultano trascurabili...
  8. no title
    L’urto tra due oggetti che si muovono liberamente nel piano o nello spazio è molto difficile da studiare perché dipende dalla forma dei due oggetti, dalle loro dimensioni, dal particolare modo in cui si urtano. Per questa ragione ci limitiamo a...
  9. no title
    Fino a questo punto abbiamo esaminato soltanto moti di traslazione. Passiamo ora a esaminare i moti di rotazione. Se gli attriti sono trascurabili, una ruota di bicicletta messa in rotazione può continuare a girare a lungo attorno al proprio...
  10. no title
    Consideriamo un sistema fisico e calcoliamo il suo momento angolare rispetto a un punto O fisso. Il momento angolare di un sistema di corpi si conserva nel tempo se è nullo il momento totale delle forze esterne che agiscono su di esso. Nei due...
  11. no title
    Secondo un modello cosmologico che risale prima ad Aristotele e poi a Tolomeo, fino al 1600 si pensava che la Terra fosse al centro dell’Universo con il Sole, la Luna e i pianeti che le orbitavano intorno. A ciò si univa anche la convinzione che le...
  12. no title
    Anche quando le leggi di Keplero permisero di descrivere con ottima precisione i moti osservati dei corpi celesti, rimaneva da scoprire quale fosse la ragione dei loro comportamenti. Fu Isaac Newton a fare l’ipotesi che la forza che lega la Luna...
  13. no title
    La forza-peso \( {\vec{F}}_{P} \) di un corpo di massa m è la forza di gravità con cui la Terra attrae tale massa quando è posta vicino alla superficie terrestre. Anche se la Terra è un corpo esteso, la sua azione gravitazionale è la stessa che...
  14. no title
    Al numeratore della legge di gravitazione universale di Newton (formula (2)) compaiono le masse m1 e m2 dei due corpi che si attraggono. Più le masse sono grandi, più la forza di interazione tra di esse è intensa. Nel capitolo «I princìpi della...
  15. no title
    Facciamo un esperimento ideale. Immaginiamo di avere, sulla cima di una montagna molto alta, un cannone che spara in orizzontale. Supponiamo di poter aumentare la sua potenza di fuoco, in modo che il proiettile esca con una velocità iniziale sempre...
  16. no title
    Le tre leggi di Keplero sono state ricavate come leggi sperimentali, ma sono ora comprese come una conseguenza dei princìpi della dinamica e della legge di gravitazione universale.
  17. no title
    Nel paragrafo 7 del capitolo «L'energia meccanica» abbiamo visto la definizione generale della differenza di energia potenziale: \[ \mathrm{\Delta}{U}={U}_{B}-{U}_{A}=-{W}_{{A}\mathrm{\rightarrow}{B}} \] Consideriamo ora una massa m che è spostata...
  18. no title
    La legge della gravitazione universale serve soprattutto nell’analisi di problemi astronomici, come il moto di un pianeta o di una navicella spaziale. Nella figura 13 è rappresentato il Sistema Solare (manca Mercurio, perché la sua orbita è troppo...
  19. no title
    Una stella e un animale sono sistemi che scambiano energia (sotto forma di calore e di lavoro) con l’ambiente che li circonda. Da circa 5 miliardi di anni il Sole emette nello spazio energia sotto forma di radiazioni (calore, luce, protoni ecc.) a...
  20. no title
    Nel paragrafo 5 del Capitolo «La teoria microscopica della materia» abbiamo definito l’energia interna U di un sistema come l’energia complessiva delle sue costituenti microscopiche. L’energia interna di un sistema fisico dipende soltanto...
  21. no title
    Torniamo a considerare il sistema termodinamico formato da un fluido omogeneo contenuto in un cilindro dotato di un pistone mobile a tenuta stagna. Si può parlare di «pressione del sistema» o «temperatura del sistema» soltanto se queste...
  22. no title
    Consideriamo un sistema termodinamico in uno stato di equilibrio A. Ora modifichiamo in qualche modo il sistema (aumentiamo o abbassiamo improvvisamente la pressione applicata, oppure aumentiamo improvvisamente la temperatura mettendolo su una fiamma...
  23. no title
    Scaldiamo lentamente il gas contenuto nel cilindro, in modo che si espanda a pressione costante (trasformazione isòbara). Lasciamo che il volume del gas aumenti in modo quasistatico. Poiché il pistone si solleva, il sistema compie un lavoro...
  24. no title
    Durante l’espansione a pressione costante (figura 17) il sistema «gas perfetto contenuto in un cilindro con pistone» è passato dallo stato A (volume minore) allo stato B (volume maggiore, stessa pressione). Poiché l’energia interna è cambiata...
  25. no title
    Facendo sempre riferimento al sistema semplice del gas perfetto, esaminiamo alcune trasformazioni che il gas può subire.
  26. no title
    Abbiamo visto nel capitolo precedente che l’espansione di un gas, contenuto in un cilindro con un pistone mobile, può produrre lavoro. Vogliamo vedere come è possibile sfruttare questo fenomeno per costruire una macchina termica, cioè un...
  27. no title
    Nel paragrafo precedente abbiamo visto che è possibile ottenere lavoro dall’espansione di un gas ma che, per potere riutilizzare il dispositivo, è necessario poi raffreddare il sistema fino a riportare il pistone mobile nella posizione di partenza....
  28. no title
    Due anni prima di lord Kelvin, il fisico tedesco Rudolf Clausius (1822-1888) aveva proposto come secondo principio della termodinamica la seguente affermazione: Enunciato di Clausius del secondo principio della termodinamica. È impossibile realizzare...
  29. no title
    Una macchina termica: preleva una quantità di calore Q2 dalla sorgente calda; compie un lavoro W < Q2; per concludere il ciclo di funzionamento, cede alla sorgente fredda la parte di calore restante. Per indicare qual è la «qualità»...
  30. no title
    Mostriamo a una persona il filmato di un fenomeno meccanico semplice, come l’urto tra due biglie su un tavolo da biliardo. Proiettiamo il filmato all’indietro. Chi non ha visto il fenomeno originale, non sa dire quale tra i due eventi sia...
  31. no title
    Tra i sistemi termodinamici che eseguono trasformazioni reversibili, come caso particolare troviamo le macchine termiche reversibili. Una macchina reversibile è un dispositivo che compie una trasformazione ciclica reversibile. Se tale trasformazione...
  32. no title
    La trasformazione ciclica che ora illustriamo fu inventata da Carnot come esempio di macchina reversibile che funziona con due sole sorgenti di calore ed è detta macchina di Carnot. Il ciclo di Carnot è costituito da quattro fasi consecutive:...
  33. no title
    Ciò che fa muovere le ruote dell’automobile è il movimento, avanti e indietro, dei pistoni che si muovono all’interno dei cilindri del motore. Questo movimento è causato dall’espansione e dalla compressione di una piccolissima quantità di una...
  34. no title
    Il frigorifero è una macchina termica che: compie un lavoro negativo, cioè assorbe energia (tipicamente energia elettrica) dall’esterno; grazie a questa energia, assorbe calore da una zona a temperatura minore (l’interno del...
  35. no title
    Si chiamano vasi comunicanti due o più recipienti uniti da un tubo di comunicazione (figura 9). Consideriamo due vasi comunicanti riempiti con lo stesso liquido ed esaminiamo cosa accade su una superficie S di liquido posta nel tubo di...
  36. no title
    Perché alcuni corpi messi in acqua affondano mentre altri galleggiano? Facciamo un esperimento, in cui appendiamo a un dinamometro due cilindri: quello in basso è pieno, mentre quello in alto è cavo ma racchiude lo stesso volume (figura 13)....
  37. no title
    Finora abbiamo studiato la statica dei fluidi, ma la dinamica permette di prevedere le proprietà di un fluido in movimento. Si chiama corrente di un fluido un movimento ordinato di un liquido o di un gas. Il moto in discesa dell’acqua di un...
  38. no title
    Vediamo da cosa dipende la portata di un fluido. Se conosciamo l’area S della sezione trasversale della conduttura e la velocità v con cui scorre il fluido, la portata della conduttura è data dalla seguente formula     Quindi la portata...
  39. no title
    Un fluido che scorre in una conduttura di diametro variabile e piegata in direzione verticale è sottoposto a diverse forze: la spinta \( {\vec{F}}_{A} \) da parte del fluido che sta «a monte»; la forza resistente \( {\vec{F}}_{B} \) da...
  40. no title
    La viscosità di un fluido si oppone al moto degli oggetti che sono immessi nel fluido stesso. Quando andiamo in bicicletta possiamo sentire in modo molto chiaro l’impedimento dovuto all’attrito con l’aria. Se questo attrito (chiamato attrito...
  41. no title
    Un paracadutista che si lancia da un aereo non si muove di moto uniformemente accelerato. Infatti, su di esso non agisce soltanto la forza-peso \( {\vec{F}}_{P} \) (rivolta verso il basso), ma anche la forza di attrito \( {\vec{F}}_{v} \) con l’aria...
  42. no title
    Una barretta non si dilata soltanto in lunghezza, ma anche in larghezza e in spessore. Queste due dimensioni, però, sono molto minori della lunghezza: la loro dilatazione è quindi trascurabile perché è piccola rispetto all’allungamento. Una sfera...
  43. no title
    Anche per i liquidi vale la stessa legge (5), V = V0(1 + αΔt) ma con un valore di α che, come mostra la tabella a fianco, è da 10 a 100 volte maggiore di quello relativo ai solidi. Per esempio, il coefficiente di dilatazione volumica...
  44. no title
    Per studiare un gas dobbiamo racchiuderlo in un contenitore, per esempio un recipiente munito di pistone a tenuta stagna (figura 9). Lo stato di un gas è descritto da quattro grandezze: la massa m del gas, che possiamo misurare con una bilancia di...
  45. no title
    Vogliamo scaldare il gas mantenendo costante la pressione (trasformazione isòbara). All’inizio dobbiamo stabilire quanti pesetti appoggiamo al pistone e non cambiarli. Scaldando il gas a pressione costante, esso si espande, cioè aumenta di...
  46. no title
    Facciamo variare adesso la pressione del gas mantenendo la sua temperatura costante attraverso il contatto con un corpo che mantiene la stessa temperatura quando assorbe o cede calore. Come per la prima legge di Gay-Lussac, il gas deve essere poco...
  47. no title
    Rimane ancora da vedere come si modifica la pressione di un gas, al variare della temperatura, quando il suo volume si mantiene costante. Anche in questo caso il gas deve essere poco compresso e lontano dalla liquefazione. Sul manometro leggiamo...
  48. no title
    Ricordiamo che la legge di Boyle e le due leggi di Gay-Lussac descrivono in modo corretto le proprietà di un gas se sono soddisfatte due condizioni: il gas è piuttosto rarefatto; la sua temperatura è molto maggiore di quella...
  49. no title
    L’esistenza degli atomi fu ipotizzata dal filosofo greco Democrito (circa 460-370 a.C.). Il modello atomico della materia fu introdotto dal chimico inglese John Dalton (1766-1844).     Tutto ciò che vediamo intorno a...
  50. no title
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