Glossario

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M

macchia mediterranea
Bioma dominato da arbusti spinosi sempreverdi, tipico delle zone costiere con clima mite e piovoso d’inverno e caldo e secco d’estate.
macchia oculare
Il tipo più semplice di fotorecettore, costituito da un gruppo di cellule scure a forma di coppa che rilevano l’intensità e la direzione da cui proviene la luce.
macroevoluzione
Evoluzione che porta alla comparsa di nuove specie, provviste di nuovi caratteri e di nuove modalità di adattamento all’ambiente. Vedi anche: microevoluzione.
macrofago
Grossa cellula caratterizzata da movimento ameboide e attività fagocitaria, che si sviluppa da un monocita. I macrofagi possono essere presenti nel tessuto connettivo oppure essere migranti: questi ultimi compaiono nei tessuti in caso di infiammazione. Durante le infezioni virali, i macrofagi producono interferone.
macromolecola
Molecola di grandi dimensioni formata da unità più piccole unite da legami covalenti; sono macromolecole i polisaccaridi, le proteine e gli acidi nucleici.
macronutriente
Qualsiasi sostanza che un organismo deve assumere in grandi quantità. Vedi anche: micronutriente.
macroscopico

Abbastanza grande da poter essere osservato a occhio nudo.

malattia autoimmune
Patologia dovuta a un processo in cui anticorpi o linfociti T reagiscono contro componenti (tessuti o organi) del proprio corpo, danneggiandoli. Ne sono esempi la sclerosi multipla e l’artrite reumatoide.
malattia cardiovascolare
Patologia che colpisce il cuore e i vasi sanguigni.
malattia da accumulo lisosomiale
Disordine congenito caratterizzato da deficit di enzimi lisosomiali; l’assenza di uno o più enzimi digestivi provoca l’accumulo nella cellula di vari tipi di composti derivati dal metabolismo che i lisosomi non riescono a demolire.
malattia da immunodeficienza
Patologia dovuta a difetti del sistema immunitario, che riduce la capacità dell’organismo di reagire agli agenti patogeni.
malattia di Lyme
Malattia infettiva causata dalla spirocheta Borrelia burgdorferi, trasmessa all’uomo attraverso la puntura di una zecca. Si manifesta con un’eruzione cutanea e, se non curata, evolve dando luogo a patologie cardiache, artriti e disordini nervosi.
malattia di Tay-Sachs

Malattia genetica recessiva che provoca l’accumulo di lipidi (gangliosidi) nelle cellule nervose e della retina, a causa di un deficit dell’enzima responsabile della loro demolizione. È caratterizzata da cecità, mancanza di controllo dei movimenti e ritardo psicomotorio.

malleabilità

Propensione di una sostanza, tipicamente un metallo, a essere ridotta in lamine.

malnutrizione
Condizione patologica dovuta ad apporto insufficiente, eccessivo o non equilibrato delle sostanze nutritive, oppure a disturbi della digestione, dell’assorbimento e del metabolismo. Ne sono esempi le carenze vitaminiche, come lo scorbuto, l’obesità, il marasma o kwashiorkor (malnutrizione da deficit di proteine e calorie).
mammiferi
Classe che comprende i vertebrati endotermi dotati di peli e di ghiandole mammarie.
mantello
Nei molluschi, la duplicatura di epidermide o di tessuto muscolare che avvolge il sacco dei visceri; produce la conchiglia e forma la cavità del mantello.
mappa citologica
Tipo di mappa cromosomica in cui i geni vengono localizzati in base alle modificazioni dei caratteri controllati dai geni stessi, in seguito a mutazioni cromosomiche.
mappa cognitiva
Rappresentazione dell’ambiente esterno a livello del sistema nervoso centrale.
mappa cromosomica
Mappa delle posizioni relative dei geni lungo un cromosoma.
mappa del destino
Mappa delle cellule di un embrione che evidenzia il destino delle cellule, identificando i precursori di organi e tessuti nell’adulto.
mappa di associazione
Mappa cromosomica basata sulla frequenza di ricombinazione tra due geni; maggiore è la frequenza di ricombinazione tra i due geni, più essi sono distanti sul cromosoma.
mappa genica
Sequenza del DNA di un gene in cui sono indicati i siti degli elementi regolatori, degli introni, degli esoni e delle mutazioni.
marcatore cromosomico

Specifico tratto di DNA che porta un particolare allele, di cui sono note la posizione e l’espressione fenotipica; può contenere siti specifici di restrizione (punti in cui gli enzimi di restrizione tagliano il DNA). È utilizzato come punto di riferimento nelle mappe cromosomiche.

marcatore genetico

(1) Sequenza di DNA marcata con una sostanza radioattiva utilizzata durante uno studio genetico. (2) Gene che conferisce una caratteristica fenotipica (resistenza a un antibiotico, capacità di sintetizzare una molecola) alle cellule che lo possiedono, e che quindi possono essere distinte da quelle che ne sono prive.

marker

Marcatore di DNA formato da bande di peso molecolare noto che migrano a velocità diverse in un gel di agarosio; serve come riferimento per stimare il peso molecolare delle bande elettroforetiche di campioni di DNA.

marsupiali
Sottoclasse di mammiferi provvisti di marsupio, come il canguro, l’opossum o il koala. Gli embrioni si sviluppano nell’utero, privo di placenta, ma nascono a uno stadio molto immaturo e completano il loro sviluppo all’interno del marsupio, che contiene i capezzoli.
marsupio
Tasca esterna, situata sull’addome, caratteristica della femmina dei marsupiali; nel marsupio sono contenute le ghiandole mammarie e trovano posto i neonati immaturi.
martello
Il più esterno dei tre ossicini dell’orecchio medio; mette in collegamento la membrana timpanica con l’incudine.
massa

Quantità di materia di un corpo, secondo il SI si misura in kilogrammi (kg).

massa atomica
Massa di un atomo, espressa in unità di massa atomica (u); è detta anche peso atomico.
massa atomica relativa

Il valore ottenuto calcolando la media delle masse di tutti gli isotopi naturali di un elemento, riferita alla dodicesima parte della massa dell'atomo di carbonio 12.

massa molare

La massa espressa in grammi di 1 mol di sostanza.

massa molecolare relativa

Somma delle masse atomiche relative degli atomi di una molecola.

mastocita

Cellula voluminosa presente nei mammiferi, dal citoplasma ricco di granuli (dal tedesco mast, "ben nutrito"). I mastociti sintetizzano e liberano istamina e altre molecole che innescano la risposta infiammatoria.

materia
Tutto ciò che occupa spazio e possiede una massa.
matrice

Componente non cellulare di un tessuto connettivo. È formata da una rete di fibre immerse in una sostanza omogenea che può essere liquida, gelatinosa o solida.

matrice extracellulare
Sostanza intercellulare nella quale sono immerse le cellule dei tessuti animali; è costituita da proteine e polisaccaridi.
matrice mitocondriale
Sostanza fluida dalla consistenza simile a un gel che occupa il compartimento interno del mitocondrio, racchiuso dalla membrana mitocondriale interna. Contiene gli enzimi e i substrati per il ciclo di Krebs; inoltre, nella matrice sono localizzati il DNA e i ribosomi mitocondriali.
meccanica quantistica

La moderna teoria fisica che spiega il comportamento della materia e delle radiazioni elettromagnetiche, e l'interazione tra esse.

meccanismo del flusso pressorio

Nelle piante, meccanismo grazie al quale gli zuccheri e i soluti sono trasportati attraverso il floema per mezzo di un gradiente di pressione generato per osmosi.

meccanismo della traspirazione-coesione-tensione
Nelle piante, meccanismo che permette la risalita dell’acqua dalle radici alle foglie attraverso i vasi del floema. Il movimento dell’acqua è dovuto alla trazione esercitata dalla traspirazione, che ha luogo nelle foglie a livello degli stomi; tale trazione si trasmette lungo la colonna d’acqua all’interno dei vasi grazie alla coesione tra le molecole e all’adesione alle pareti dei vasi.
meccanocettore
Recettore sensoriale che rileva gli stimoli di tipo meccanico, come tatto e pressione, o lo stiramento e l’allungamento dei muscoli.
medusa
Uno dei due tipi di organizzazione corporea che caratterizza il ciclo vitale degli cnidari; negli idrozoi si osserva alternanza della forma di polipo e di quella di medusa; negli scifozoi è assente lo stadio di polipo, mentre negli antozoi manca quello medusoide. Si tratta di un organismo fluttuante, che ha il corpo a forma di ombrello.
megapascal
Unità di misura della pressione non ammessa dal Sistema Internazionale; equivale circa a 10 atmosfere.
meiosi
In un organismo che si riproduce sessualmente, è il processo grazie al quale da una cellula diploide si formano quattro gameti aploidi. La meiosi si verifica nelle gonadi e consiste in due divisioni successive, accompagnate da una sola duplicazione dei cromosomi. Durante la meiosi avviene la ricombinazione genetica.
meiosi I
La prima delle due divisioni che portano alla produzione dei gameti negli individui che si riproducono sessualmente. Durante la meiosi I avvengono la duplicazione dei cromosomi e il crossing-over tra cromatidi fratelli.
meiosi II
La seconda delle due divisioni cellulari che portano alla produzione dei gameti negli organismi che si riproducono sessualmente. La meiosi II è simile a una mitosi, tranne che per il fatto che si verifica in cellule con un corredo cromosomico aploide.
melatonina
Composto derivato dall’amminoacido triptofano e prodotto dall’epifisi; negli anfibi causa la decolorazione della pelle, mentre nella specie umana si ritiene sia implicato nei ritmi sonno-veglia.
membrana basale
Denso strato extracellulare di proteine e polisaccaridi che si trova tra un epitelio (per esempio l’epidermide) e il tessuto connettivo sottostante.
membrana basilare
Nell’orecchio, struttura laminare sulla quale poggiano le cellule ciliate all’interno dell’organo di Corti.
membrana di fecondazione
Barriera che si forma intorno alla cellula uovo di molti vertebrati pochi secondi dopo la fecondazione, per impedire l’ingresso ad altri spermatozoi.
membrana nucleare

Nella cellula eucariotica, la doppia membrana che circonda il nucleo e lo separa dal citoplasma; la membrana nucleare è dotata di pori ed è in continuità con la membrana del reticolo endoplasmatico.

membrana plasmatica
Doppio strato di fosfolipidi in cui sono immerse proteine e colesterolo, che separa la cellula dall’ambiente extracellulare; la membrana plasmatica funge da barriera selettiva nei confronti di atomi, ioni e molecole, regolando il passaggio delle sostanze verso l’interno o verso l’esterno.
membrana postsinaptica
Membrana plasmatica del neurone postsinaptico; riceve il segnale nervoso grazie ai recettori che legano il neurotrasmettitore.
membrana presinaptica
Membrana plasmatica dell’assone in corrispondenza dello spazio sinaptico; trasmette il segnale nervoso liberando il neurotrasmettitore.
membrana semipermeabile

Membrana che permette il passaggio del solvente ma non del soluto.

membrana sierosa

Un tipo di membrana epiteliale che riveste esternamente gli organi.

memoria a breve termine
Sistema per l’immagazzinamento temporaneo delle informazioni, solitamente dimenticate quando perdono la loro utilità.
memoria a lungo termine

Sistema mnemonico che consente di memorizzare, associare e ricordare le informazioni per periodi molto lunghi, talvolta per sempre.

meningi
Nei vertebrati, le membrane costituite di tessuto connettivo che rivestono il sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale).
menisco

(1) In una colonna di liquido, la superficie concava o convessa che si trova a contatto con l’aria. (2) Struttura anatomica di tessuto fibroso o fibro-cartilagineo che fa da «cuscinetto» tra due segmenti ossei all’interno di un’articolazione.

meristema
Tessuto vegetale costituito da cellule che si dividono attivamente generando nuove cellule e tessuti. Vedi anche: meristema primario; meristema secondario.
meristema apicale

Meristema primario presente all’apice dei fusti e delle radici, che provvede alla crescita primaria in modo che la pianta possa accrescersi in lunghezza.

meristema laterale
Meristema presente nei fusti e nelle radici, che provvede alla crescita secondaria: comprende il cambio vascolare e il cambio del sughero.
meristema primario
Tessuto vegetale costituito da cellule indifferenziate con caratteristiche embrionali che si dividono attivamente; il meristema apicale è un esempio di meristema primario.
meristema secondario
Regione di una pianta costituita da cellule in attiva divisione; a differenza dei meristemi primari, tali cellule derivano da cellule già differenziate, presenti in tessuti definitivi, che sono ritornate a uno stadio indifferenziato. Il cambio vascolare è un esempio di meristema secondario.
mesencefalo
Una delle tre regioni embrionali dell’encefalo dei vertebrati; si sviluppa dando origine ai centri sensoriali di integrazione e di relazione che inviano le informazioni sensoriali alla corteccia.
mesentere
Piega di peritoneo che circonda e i visceri della cavità addominale, ancorandoli alla parete del corpo.
mesoderma

Il foglietto embrionale intermedio tra endoderma ed ectoderma, che si forma durante la gastrulazione; nei vertebrati, dà origine tra l’altro ai muscoli, alle ossa e al derma.

mesofillo
Tessuto interno della foglia, costituito da cellule con parete sottile, circondate da spazi in cui è presente aria; è il luogo principale dove avviene la fotosintesi.
mesotrofico

Lago con un apporto moderato di nutrienti e fitoplancton; si tratta di una situazione intermedia tra un sistema oligotrofico e uno eutrofico.

mestruazione
Fenomeno ciclico provocato dallo sfaldamento dell’endometrio uterino, che si manifesta con perdite di sangue attraverso la vagina e si ripete ogni 28 giorni circa.
metabolismo
Insieme di tutte le reazioni chimiche che avvengono in un organismo; comprende i processi di demolizione di molecole organiche in molecole più semplici (catabolismo) e i processi di sintesi di composti organici (anabolismo).
metabolismo basale
Stato di attività metabolica minima, sufficiente per mantenere le funzioni vitali di base.
metabolismo cellulare
L’insieme delle reazioni endoergoniche ed esoergoniche di una cellula vitale.
metafase
Secondo stadio della mitosi, in cui i cromosomi si allineano sulla piastra equatoriale del fuso mitotico.
metalli alcalini

Gli elementi del gruppo I, escluso l'idrogeno: litio, sodio, potassio, cesio, rubidio, francio. Sono metalli estremamente reattivi.

metalli alcalino-terrosi

Metalli del gruppo II: berillio, magnesio, calcio, stronzio, bario, radio.

metallo

Sostanza che conduce elettricità, possiede lucentezza metallica, è duttile e malleabile; i solidi metallici sono costituiti da un reticolo di ioni circondati da un mare di elettroni mobili.

metamorfosi

Nel ciclo vitale di numerosi animali, la trasformazione dallo stadio larvale a quello adulto.

metamorfosi completa

Processo di trasformazione di una larva in un adulto in seguito al quale la struttura corporea viene completamente rimodellata; l’adulto è pertanto completamente diverso dalla larva. È tipica di alcuni insetti, per esempio le farfalle.

metamorfosi incompleta

Metamorfosi graduale caratteristica di alcuni insetti, come le cavallette, che presentano uno stadio larvale simile a quello adulto ma con dimensioni inferiori e mancanza di apparati riproduttori.

metanogeno
Microrganismo anaerobio, appartenente al dominio degli archei, che ricava energia da una reazione che converte idrogeno e diossido di carbonio in acqua e metano.
metastasi

La diffusione di cellule tumorali in tessuti od organi distanti dalla zona di origine del tumore primitivo.

metilazione del DNA

Modificazione del DNA che consiste nell'aggiunta di gruppi metilici (–CH3) al DNA grazie a un enzima chiamato metilasi; è coinvolta nel controllo dell’espressione genica, per esempio nel silenziamento dei geni e nell’inattivazione del cromosoma X. Il DNA metilato è protetto in quanto non viene digerito dagli enzimi di restrizione.

metodi meccanici
Metodi contraccettivi che si basano sull’utilizzo di barriere fisiche per impedire il passaggio degli spermatozoi; per esempio, il preservativo e il diaframma.
metodo della marcatura e ricattura
Tecnica di campionamento che permette di valutare l’entità numerica di una popolazione selvatica.
metodo Ogino-Knaus
Metodo di contraccezione che si basa sull’astensione dai rapporti sessuali durante i giorni dl ciclo mestruale in cui è più probabile si verifichi la fecondazione.
MHC di classe I
Classe di geni che fa parte del complesso maggiore di istocompatibilità. I geni di classe I dell’MHC codificano per glicoproteine presenti sulla membrana plasmatica di tutte le cellule, a parte globuli rossi e piastrine. Queste glicoproteine sono responsabili del riconoscimento cellulare, del rigetto dei trapianti e nell’individuazione degli antigeni da parte dei linfociti T citotossici.
MHC di classe II
Classe di geni che fa parte del complesso maggiore di istocompatibilità. I geni di classe II dell’MHC codificano per glicoproteine presenti sulla superficie di cellule del sistema immunitario (macrofagi, linfociti B, linfociti T attivati, monociti). Queste molecole sono necessarie per la produzione di anticorpi, per la presentazione dell’antigene ai linfociti T e per la modulazione della risposta immunitaria.
micelio
Fitta rete ramificata di ife che costituisce il corpo vegetativo di un fungo.
micorriza

Associazione mutualistica tra le radici di una pianta e un fungo. Le ife del fungo migliorano la capacità della pianta di assorbire acqua e nutrienti dal terreno; in cambio la pianta fornisce al fungo zuccheri prodotti attraverso la fotosintesi.

micosi
Malattia causata da funghi.
microcentrifuga

Apparecchio che sfrutta la forza centrifuga per la separazione di diversi componenti in base alla loro densità, usato per piccoli volumi.

microchip a DNA

Tecnica che consente di individuare e misurare l’espressione di migliaia di geni in un unico esperimento. Piccole quantità di un grande numero di frammenti di DNA a singolo filamento, che rappresentano diversi geni, vengono fissate nei quadratini di una griglia su un vetrino. Questi frammenti vengono poi testati mediante ibridazione con campioni di cDNA ottenuti da diversi tessuti e organismi.

microclima
Clima di una porzione definita di ambiente.
microevoluzione
Variazione nel pool genico di una popolazione; le principali cause di microevoluzione sono la deriva genetica (effetto del fondatore, effetto collo di bottiglia), la selezione naturale, il flusso genico e l’insorgenza di mutazioni. Vedi anche: macroevoluzione.
microfilamento
Il più sottile dei tre principali tipi di proteine fibrose che costituiscono il citoscheletro delle cellule eucariotiche; un microfilamento è una catena elicoidale costituita da molecole di una proteina globulare, l’actina. I microfilamenti aiutano le cellule a cambiare forma e a muoversi.
microfillo
Tipo di foglia dalle dimensioni molto ridotte, caratteristica di equiseti e licopodi.
microfotografia
Fotografia scattata attraverso un microscopio.
micronutriente
Elemento di cui un organismo ha bisogno in quantità molto piccole, come per esempio le vitamine; i micronutrienti sono in genere componenti o cofattori di enzimi. Vedi anche: macronutriente.
microscopico

Troppo piccolo per essere visibile a occhio nudo.

microscopio elettronico
Strumento in cui la radiazione utilizzata per ricavare l’immagine ingrandita del campione è costituita da un fascio di elettroni. Un microscopio elettronico ha un potere risolutivo migliaia di volte superiore a quello del microscopio ottico. Il più potente microscopio elettronico può distinguere oggetti della grandezza di 0,2 nm.
microscopio elettronico a scansione
Microscopio elettronico in cui il fascio di elettroni viene riflesso dalla superficie del campione; permette di ottenere immagini della struttura superficiale delle cellule. Abbreviato in SEM.
microscopio elettronico a trasmissione
Microscopio elettronico in cui il fascio di elettroni attraversa il campione, trattato in modo da ottenere sezioni estremamente sottili; permette di osservare la struttura interna delle cellule. Abbreviato in TEM.
microscopio ottico

Strumento ottico che permette di ingrandire strutture e organismi invisibili a occhio nudo. Il microscopio ottico utilizza le radiazioni luminose nell’ambito del visibile e comprende due serie di lenti che ingrandiscono l’oggetto. Ha un potere di risoluzione fino a 0,2 µm e proietta le immagini nell’occhio dell’osservatore o su una pellicola fotografica.

microspore
Il tipo più piccolo di spora, destinata a dare origine al gametofito maschile; nelle spermafite diviene il granulo pollinico.
microtomo

Strumento dotato di un supporto, al quale è fissato il blocchetto di paraffina contenente il tessuto da tagliare, e di una lama in grado di tagliare sezioni di pochi micron di spessore che possono essere attraversate dal fascio di luce del microscopio.

microtubulo

Il più grosso dei tre principali tipi di fibre che formano il citoscheletro di una cellula eucariotica: è un tubo cavo diritto composto da una proteina globulare chiamata tubulina. I microtubuli sono alla base della struttura e del movimento delle ciglia e dei flagelli.

microvillo

Microscopica estroflessione del citoplasma, che aumenta l’estensione della superficie cellulare. Una delle funzioni principale dei microvilli consiste nell’assorbimento, per esempio a livello dell’epitelio intestinale.

midollare surrenale
Nei mammiferi, la porzione centrale della ghiandola surrenale; la midollare surrenale, controllata dal sistema nervoso, secerne gli ormoni adrenalina e noradrenalina.
midollo
Parte del tessuto parenchimatico di una dicotiledone, posto al centro del fusto e della radice.
midollo allungato

Parte del rombencefalo dei vertebrati che continua con il midollo spinale; trasmette informazioni dal midollo spinale all’encefalo e controlla alcune funzioni automatiche e omeostatiche, come la respirazione, la frequenza del battito cardiaco, la deglutizione e la digestione.

midollo osseo
Tessuto di consistenza molle che occupa la cavità delle ossa; può essere giallo o rosso.
midollo osseo giallo
Tessuto molle costituito principalmente da grasso che occupa la cavità delle ossa lunghe.
midollo osseo rosso
Midollo osseo sede della sintesi delle cellule del sangue; è presente in quantità maggiore in età giovanile e si riduce negli adulti.
midollo spinale
Cordone nervoso dei vertebrati, localizzato all’interno della colonna vertebrale; è costituito da materia grigia (motoneuroni e cellule associative) e materia bianca (fibre nervose). Insieme all’encefalo, costituisce il sistema nervoso centrale.
migrazione
Trasferimento di una popolazione di animali in una regione o in un habitat diverso, determinato da variazioni del clima o della disponibilità di cibo.
millepiedi
Artropode terrestre dotato di due paia di corte zampe per ciascun segmento del corpo e che si nutre di materiale di origine vegetale.
milza

Organo linfatico, riccamente vascolarizzato, che filtra il sangue eliminando sostanze di scarto e microrganismi.

mimetismo
Somiglianza nel colore o nell’aspetto di una specie con un’altra oppure con componenti del proprio habitat.
mimetismo batesiano
Forma di mimetismo in cui una specie inerme e appetibile da un predatore assume l’aspetto di una specie velenosa o repellente.
mimetismo mülleriano
Forma di mimetismo tra due specie, entrambe velenose o sgradevoli per i predatori, che si imitano l’un l’altra.
mineralcorticoide
Ormone della classe dei corticosteroidi, secreti dalla regione corticale della ghiandola surrenale, che regola l’equilibrio idrico e salino e la pressione sanguigna; nella specie umana, il mineralcorticoide più importante è l’aldosterone.
minerale
Sostanza inorganica contenuta negli esseri viventi.
miofibrilla
Nei vertebrati, struttura presente nelle cellule muscolari composta da fasci di miofilamenti (filamenti sottili di actina e filamenti spessi di miosina).
miofilamenti
Filamenti presenti nelle cellule muscolari, coinvolti nella contrazione, che formano le miofibrille; i filamenti spessi sono costituiti dalla proteina miosina, i filamenti sottili dalla proteina actina.
mioglobina
Proteina globulare simile all’emoglobina, contenente un gruppo eme e capace di legarsi reversibilmente con l’ossigeno; è presente nelle fibre muscolari, dove costituisce la principale riserva di ossigeno. La mioglobina è molto abbondante nei mammiferi marini, nei quali accumula l’ossigeno necessario ai lunghi periodi di immersione; nell’uomo, ne è ricco il muscolo cardiaco.
miopia
L’incapacità di mettere a fuoco gli oggetti lontani, dovuta un vizio di rifrazione per cui l’immagine si forma davanti alla retina.
miosina

Proteina presente nelle miofibrille, che costituisce i filamenti spessi e interagisce con l’actina causando la contrazione muscolare. Ogni filamento spesso è formato da due catene appaiate e avvolte a elica e termina con una testa globulare.

miotonia
Alterazione della muscolatura striata caratterizzata da prolungata contrazione.
miscuglio (miscela)

Una qualunque combinazione fisica di due o più sostanze in proporzioni variabili.

miscuglio eterogeneo

Combinazione di due o più componenti chimicamente definiti in fasi fisicamente distinguibili.

miscuglio omogeneo

Combinazione di due o più componenti chimicamente definiti in un'unica fase.

mitocondrio
Organulo eucariotico di forma allungata delimitato da due membrane, che circondano la matrice. La membrana più interna forma ampie pieghe chiamate creste. I mitocondri rappresentano le centrali energetiche delle cellule, dove avviene la sintesi della maggior parte dell’ATP prodotto dalla respirazione cellulare: infatti, nei mitocondri si trovano gli enzimi del ciclo di Krebs e la catena di trasporto degli elettroni. I mitocondri possiedono inoltre DNA, RNA e ribosomi.
mitosi

Processo di divisione della cellula eucariotica in due cellule figlie, che viene diviso in quattro fasi: profase, metafase, anafase e telofase. Nella mitosi, il corredo genetico viene mantenuto costante grazie alla duplicazione dei cromosomi e alla loro ripartizione nelle cellule figlie.

modello a piramide capovolta
Modello ecologico in cui i predatori svolgono il ruolo di controllo nella comunità influendo sul numero di erbivori, i quali a loro volta influenzano il numero delle piante, che si riflette infine sulla disponibilità dei nutrienti minerali.
modello a piramide controllata dal basso

Modello ecologico in cui i nutrienti minerali controllano l’intera comunità influenzando il numero delle piante, da cui dipende il numero di erbivori e quindi di predatori.

modello a reti interconnesse

Modello secondo il quale la maggior parte delle specie in una comunità sono connesse le une alle altre in una sorta di rete della vita. Un aumento o una diminuzione di una delle specie nella comunità, pertanto, influenza tutte le altre.

modello della ridondanza

Modello secondo il quale la maggior parte delle specie in una comunità non sono strettamente collegate con le altre; un aumento o una diminuzione degli individui di una specie avrebbe quindi scarsa influenza sulle altre specie, che operano in modo indipendente.

modello dello slittamento dei filamenti
Modello che spiega la contrazione muscolare in base a un cambiamento nella lunghezza dei sarcomeri, le unità funzionali di base del muscolo striato. Lo scorrimento dei filamenti di actina su quelli di miosina provoca l’accorciamento del sarcomero; l’accorciamento di più sarcomeri provoca la contrazione della miofibrilla.
modello dell’autogenesi

Modello evolutivo secondo il quale le cellule eucariotiche si sarebbero evolute grazie alla specializzazione delle membrane interne, derivate dalle membrane plasmatiche di primitivi procarioti.

modello di azione a schema fisso
Sequenza comportamentale di risposta a uno stimolo, geneticamente programmata e praticamente immutabile.
modello di crescita esponenziale
Modello ideale di accrescimento del numero di individui di una popolazione non soggetto ad alcuna forma di regolazione.
modello di crescita logistica
Modello ideale di accrescimento del numero di individui di una popolazione che viene condizionato da fattori limitanti.
modello di dispersione
Modello che descrive la distribuzione degli individui di una popolazione all’interno della propria area. Ci sono tre tipi di distribuzione: aggregata (individui riuniti in gruppi), regolare (individui distribuiti uniformemente) e casuale.
modello multiregionale

L’ipotesi secondo la quale l’uomo moderno si sarebbe evoluto simultaneamente in diverse regioni della Terra a partire da popolazioni locali di Homo erectus.

modello semiconservativo
Modalità di duplicazione del DNA secondo il quale la nuova doppia elica appena duplicata è costituita da un filamento vecchio, derivante dalla molecola originaria, e da uno neosintetizzato.
molalità m (concentrazione molale)

Rapporto tra il numero di moli di soluto e la massa del solvente, espressa in kilogrammi.

molarità M (concentrazione molare)

Rapporto tra il numero di moli di soluto e il volume della soluzione, espresso in litri; misura la concentrazione di un soluto.

mole

Unità di misura della quantità di sostanza. 1 mol di una sostanza è la quantità di materia che contiene un numero di particelle pari al numero di Avogadro, oppure la quantità di sostanza corrispondente al numero di atomi presenti in 12 g di carbonio 12.

molecola

La più piccola e caratteristica unità di una sostanza, costituita da due o più atomi uniti da legami covalenti.

molecola anfipatica
Molecola che possiede una regione idrofilica e una idrofobica.
molecola apolare

Molecola che non presenta cariche parziali sugli atomi, perché questi hanno la stessa elettronegatività o perché è formata da due atomi uguali.

molecola chirale

Composto la cui molecola è priva di piani di simmetria, e quindi non è sovrapponibile alla sua immagine speculare. Una molecola chirale esiste in due forme: destrorsa e sinistrorsa.

molecola MHC

Glicoproteina di membrana codificata dai geni del complesso maggiore di istocompatibilità. Queste molecole legano gli antigeni e li presentano ai linfociti T; inoltre, essendo coinvolte nel riconoscimento delle cellule del corpo da parte del sistema immunitario, sono responsabili del rigetto dei trapianti. Esistono due classi di molecole MHC: le molecole MHC di classe I si trovano sulla superficie di tutte le cellule, le molecole MHC di classe II solo su quelle del sistema immunitario.

molecola polare
Molecola contenente legami covalenti che presentano una parziale separazione di carica; è solubile nei solventi polari, come l’acqua.
molecole di adesione cellulare
Famiglia di proteine di membrana che consentono alle cellule di aderire tra loro; svolgono un ruolo nella comunicazione e nella cooperazione cellulare e nella trasduzione del segnale.
molecole non self
Antigeni estranei; una proteina o un’altra macromolecola che non fa parte del corpo dell’organismo.
molluschi
Phylum che comprende invertebrati caratterizzati da un piede muscolare, un mantello, una cavità del mantello e una radula; comprende i gasteropodi (chiocciole e lumache), i bivalvi (vongole, ostriche e pettini) e i cefalopodi (seppie e polpi).
monocita
I più grandi tra i globuli bianchi, con un grosso nucleo ovale o a ferro di cavallo; nell’uomo costituiscono il 3-6% di tutti i leucociti circolanti. Sono cellule mobili e dotate di attività fagocitaria; possono migrare nei tessuti dove inglobano batteri e virus.
monocotiledoni
Una delle due classi in cui sono suddivise le angiosperme; a parte le palme, le monocotiledoni non raggiungono in genere grandi dimensioni. Una delle caratteristiche del gruppo è la presenza di una sola fogliolina embrionale, o cotiledone. Vedi anche: dicotiledoni.
monofiletico
Relativo a un gruppo di organismi derivati da un progenitore comune.
monogamia
Condizione di un organismo che si accoppia con un unico partner.
monoibrido
Organismo derivato da genitori i cui genomi differiscono per una sola coppia di alleli, per la quale sono omozigoti; l’organismo sarà quindi eterozigote nei confronti di tale allele. Per esempio, genitori con genotipo AA e genotipo aa daranno luogo a un genotipo monoibrido di tipo Aa.
monoico
Un organismo vegetale dotato di organi sessuali maschili e femminili. Vedi anche: dioico.
monomero
Unità molecolare che si ripete a costituire un polimero.
monosaccaride
I carboidrati più semplici, per esempio il glucosio (uno zucchero a 6 atomi di carbonio) e il ribosio (uno zucchero a 5 atomi di carbonio). I monosaccaridi possono avere una funzione biologica sia come molecole singole sia come unità costitutive di disaccaridi e polisaccaridi.
monosomia
Mancanza di un cromosoma in un organismo diploide; di conseguenza, il cromosoma omologo risulta spaiato.
monotremi
Gruppo di mammiferi che differiscono dai marsupiali e dai placentati; i monotremi uniscono ai caratteri propri dei mammiferi (peli e ghiandole mammarie) caratteristiche tipiche dei rettili, come la riproduzione che avviene attraverso la deposizione di uova; comprendono l’echidna e l’ornitorinco.
montaggio vetrino

Operazione che consiste nel porre sulle fettine di tessuto (sezioni istologiche) una resina trasparente il cui indice di rifrazione si avvicina a quello del vetro. In seguito si copre il tessuto con il vetrino coprioggetto in modo da farlo aderire al vetrino portaoggetto, consentendone la conservazione negli anni.

montante

Resina naturale, come il balsamo del Canada, o artificiale usata per ricoprire le sezioni istologiche isolandole dall’aria in modo che si conservino nel tempo.

morfismi
Varianti diverse di una caratteristica fenotipica presenti in modo significativo all’interno di una popolazione.
morfogenesi
Sviluppo di una struttura del corpo di un organismo, grazie al differenziamento di cellule e tessuti.
morfogeno

Sostanza che fornisce alle cellule embrionali informazioni relative alla posizione; il morfogeno si diffonde formando un gradiente di concentrazione lungo l’asse dell’embrione.

morfospecie
Specie definita in base alle caratteristiche anatomiche.
morula
Stadio dello sviluppo embrionale precedente a quello di blastula; la morula è costituita da una massa compatta di cellule chiamate blastomeri, originate dalle prime divisioni embrionali.
mosaico
Organismo formato da tessuti o cloni di cellule geneticamente diversi.
mosaico fluido
Modello che descrive la struttura della membrana plasmatica come una soluzione di diverse molecole proteiche immerse in un doppio strato di fosfolipidi e colesterolo; in base a questo modello, la membrana plasmatica sarebbe una struttura semifluida, che permette alle proteine e alle molecole di colesterolo di spostarsi lungo il doppio strato lipidico.
motoneurone

Neurone il cui assone trasmette segnali a strutture contrattili, per esempio le cellule muscolari. I motoneuroni (o neuroni motori) trasportano gli stimoli dal sistema nervoso centrale alla periferia.

mRNA

RNA messaggero; filamento di acido ribonucleico che trasporta l’informazione genetica dal DNA al citoplasma, dove viene tradotta in un polipeptide ad opera dei ribosomi. Il processo di sintesi dell’RNA a partire da uno stampo di DNA è detto trascrizione.

mucosa
Nei vertebrati, il rivestimento del tubo digerente, del sistema respiratorio e delle vie urinarie e genitali; è composta da un epitelio associato a tessuto connettivo.
muffa
Fungo pluricellulare che si sviluppa su materiali organici e si riproduce in modo asessuato.
muffa d’acqua

Organismo appartenente al gruppo degli oomiceti, caratterizzato dalla presenza di ife prive di setti e di una parete di cellulosa.

multifattoriale
Relativo a caratteri fenotipici influenzati dall’azione integrata di geni indipendenti e dall’ambiente.
muschi

Classe di piante non vascolari che si riproducono per mezzo di spore, in cui la fase prevalente è quella del gametofito.

muscoli viscerali
Muscolatura che comprende i muscoli lisci che si trovano nelle pareti del tratto digerente, della vescica, delle arterie e di altri organi interni, e i muscoli striati (volontari) del tratto faringeo.
muscolo cardiaco

Tipo particolare di muscolo, striato ma involontario, che forma il tessuto contrattile del cuore o miocardio. Le fibre che lo compongono sono singole cellule unite da giunzioni denominate dischi intercalari che trasmettono l’impulso dei battiti cardiaci.

muscolo liscio
Tessuto contrattile privo di striature che forma le pareti di organi come il tubo digerente, la vescica urinaria e le arterie.
muscolo scheletrico
Muscolo striato ancorato allo scheletro di un vertebrato. La contrazione della muscolatura scheletrica è responsabile dei movimenti volontari del corpo.
muscolo striato

Muscolo costituito da cellule allungate, le fibre muscolari, il cui citoplasma (sarcoplasma) rivela al microscopio ottico striature trasversali dovute alla presenza dei filamenti appaiati di miosina e actina. La muscolatura scheletrica è un tipo di muscolo striato costituito da grosse fibre dotate di molti nuclei e capace di contrazioni molto rapide; il miocardio è un muscolo striato formato da fibre mononucleate e svolge la contrazione ritmica tipica del cuore.

muta
(1) Negli artropodi, il processo della sostituzione dell’esoscheletro. (2) La sostituzione periodica del rivestimento cutaneo esterno negli anfibi e nei rettili, delle penne negli uccelli e dei peli nei mammiferi.
mutagenesi
Comparsa di una mutazione nel genoma di un organismo; può essere spontanea oppure indotta da agenti chimici, fisici o biologici.
mutagenesi in vitro
Tecnica usata per inserire mutazioni mirate in un determinato gene per scoprirne la funzione o per ottenere un prodotto genico diverso da quello originario; il gene mutato viene inserito in una cellula o in un organismo allo scopo di studiare le proprietà del mutante. Detta anche mutagenesi sito-specifica.
mutante
Organismo il cui genotipo ha subìto una mutazione; l'effetto della mutazione può essere visibile nel fenotipo (per esempio, sostituzione delle antenne con zampe nel moscerino) o rilevabile analizzando la sequenza delle proteine o degli acidi nucleici.
mutazione
Alterazione nella sequenza di nucleotidi del DNA; se si verificano nei gameti, le mutazioni possono essere trasmesse alla prole.
mutazione di senso
Il tipo più comune di mutazione puntiforme, che causa la comparsa di un codone che codifica per un amminoacido diverso da quello originario.
mutazione non senso
Mutazione puntiforme che trasforma un codone che codifica per un amminoacido in un codone che non codifica per alcun amminoacido, a livello del quale la sintesi proteica si arresta; queste mutazioni danno luogo a proteine più corte del normale e in genere non funzionanti.
mutazione puntiforme
Mutazione che ha per effetto la sostituzione di una singola coppia di basi nucleotidiche.
mutualismo
Relazione simbiotica della quale beneficiano entrambi i partner.

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